lunedì 13 giugno 2016
A un anno dal completamento del percorso, l'81,1% dei diplomati trova un'occupazione (il 78,3% nel 2015) e il 90,2% di questi (l'86,4% nel 2015) trova un lavoro in un'area coerente con il proprio percorso di studio.
Ecco il bilancio degli Istituti tecnici superiori
COMMENTA E CONDIVIDI
Al ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) si è svolta la Conferenza Nazionale Il sistema terziario professionalizzante, obiettivi di sviluppo. I riflettori sono stati puntati sull'evoluzione del sistema terziario professionalizzante interrogandosi e dialogando sul futuro del sistema degli Istituti tecnici superiori (Its) in Italia. Un confronto fatto con il coinvolgimento attivo e diretto di tutti gli  del attori settore: mondo dell'istruzione e della formazione, Università, Its e mondo del lavoro.    La sfida del mondo del lavoro si riflette nella costante ricerca di competenze tecniche trasversali di managerialità e flessibilità. Richieste che possono essere soddisfatte tramite la realizzazione di strumenti di potenziamento delle stesse e un piano strategico di rafforzamento della formazione terziaria non accademica. Nel nostro Paese gli Its hanno conquistato negli ultimi anni un'importanza fondamentale come valido segmento di formazione terziaria non universitaria. In quest'ottica, la ricerca e l'azione, il sapere e il saper fare, la scuola e il mondo del lavoro devono costruire un dialogo costante e costruttivo. Gli Its costituiscono un laboratoriointeressante per il sistema educativo che può e deve essere una risposta concreta alla disoccupazione giovanile. "Il mondo del lavoro cambia rapidamente- ha spiegato il sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi - le richieste di nuove professioni, le richieste di nuove competenze e di ulteriori conoscenze arrivano dal lavoro. Scuola, Its e Università devono adeguare la loro offerta. Istruzione e alta formazione sono luogo di conoscenza ma devono essere anche luogo di crescita delle competenze. Nei prossimi cinque anni tra nuove assunzioni e turn over ci sarà bisogno, come ricorda Unioncamere, di 2,5 milioni di posti di lavoro, ma il 75% di questi richiedono competenze e conoscenze qualificate o altamente qualificate. Immaginando le richieste del mondo del lavoro di conoscenze e di competenze come una scala: scuola, Its e Università, rappresentano dei gradini della risposta".   Dal 2010 a oggi sono state costituite 87 Fondazioni Its e attivati 516 percorsi, di cui 236 sono conclusi. Il totale degli studenti iscritti a percorsi che si sono conclusi è pari a 5.798, i diplomati sono 4.224. Attualmente seguono i percorsi 6.343 studenti e fanno parte delle Fondazioni Its 1.759 soggetti partner, tra cui: 672imprese/associazioni di imprese, 348 Istituti Secondari di II grado, 249 agenzie formative, 168 Enti Locali, 81 Dipartimenti universitari, 54 enti di ricercascientifica e tecnologica, 36 associazioni datoriali, 30 Ordini/Collegi professionali, 15 camere di commercio, nove organizzazioni sindacali, sette istituti di credito, quattro partner stranieri e 86 altri soggetti di diversa natura.   Dai dati aggiornati a maggio 2016 emerge che a un anno dal completamento del percorso l'81,1% dei diplomati trova un'occupazione (il 78,3% nel 2015) e il 90,2% di questi (l'86,4% nel 2015) trova un lavoro in un'area coerente con il proprio percorso di studio. La percentuale di occupati più alta si registra nei percorsi della mobilità sostenibile che è del 90,8%.   L'offerta formativa degli Its si colloca al V livello Eqf (European Qualification Framework) e permette di acquisire un Diploma Tecnico Superiore con riferimento alle 'figure nazionali'dei diplomi di tecnico superiore, con percorsi della durata di quattro semestri correlati alle sei aree tecnologiche (efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie per la vita, nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali-turismo, tecnologie della informazione e della comunicazione). I corsi consentono l'acquisizione di crediti riconosciuti dalle Università italiane.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: