venerdì 7 luglio 2023
Oltre a operai (generici e specializzati sia nell’industria che nel comparto edile) anche addetti alle pulizie, magazzinieri, baristi e camerieri
Gli operai sono tra i più richiesti nei mesi estivi

Gli operai sono tra i più richiesti nei mesi estivi - Archivio

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Con l’arrivo dell'estate, la bella stagione e le vacanze in programma per milioni di persone, il periodo estivo rappresenta, al contempo, anche una importante opportunità di lavoro. In quest’ottica, Orienta ha stilato un elenco dei primi 14 profili più richiesti dalle aziende per l’estate 2023, oltre a quelli più difficili da trovare. Tra i più richiesti: operai generici e specializzati, magazzinieri, autisti, receptionist, camerieri, chef e aiuto cuoco, impiegati amministrativi, addetti alle pulizie, baristi, impiegati amministrativi, profili settore edilizia (muratore e carpentieri), medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici di laboratorio e radiologia, programmatori e sviluppatori, addetti al customer service. Tra l’elenco delle figure più richieste almeno cinque sono molto difficili da reperire soprattutto rispetto alle esigenze di assunzione delle aziende e del mercato del lavoro in generale. Tra queste: gli operai (generici e specializzati sia nell’industria che nel comparto edile), gli addetti alle pulizie, magazzinieri, baristi e camerieri. A questi cinque si aggiungono le professioni sanitarie come medici, infermieri, assistenti socio-sanitari e tecnici di laboratorio. Complessivamente le posizioni aperte e ricercate da Orienta in questi ambiti sono circa 300. Tra le regioni di fondo che danno vita al cosiddetto fenomeno del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro in questi ambiti, prevalgono criticità rispetto alla disponibilità di orario e giorni di lavoro, alle retribuzioni ritenute basse rispetto alle aspettative, competenze spesso non in linea con le reali esigenze delle aziende, poca propensione ad accettare lavori di tipo stagionale ed essendo molto richiesti dal mercato a fronte di una scarsa offerta diverse di queste figure sono già collocate. «Le offerte di lavoro per l’estate 2023 risentono di un doppio trend, uno congiunturale e l’altro strutturale – spiega Giuseppe Biazzo, amministratore delegato di Orienta -. Dal punto di vista congiunturale la richiesta di figure lavorative risente delle caratteristiche del nostro Paese e della stagione calda, che fa aumentare notevolmente le richieste di assunzione di profili particolarmente legati al periodo estivo e alla nostra struttura economica, trainata dalla ripresa del turismo. Dal punto di vista strutturale, invece, permane una significativa domanda inevasa di figure professionali legate al comparto della sanità (pubblica e privata), unità alla ricerca di figure operai specializzate sempre più difficili da trovare nel mercato del lavoro come, per esempio, saldatori, elettricisti, manutentori, fresatori, ingegneri e via dicendo. Per queste figure si tratta, appunto, di trend negativi che prescindono le diverse fasi stagionali e per i quali, tra le altre cose, bisognerebbe prevedere degli efficaci programmi di orientamento, incentivo e strutturate politiche attive».

Stessa difficoltà di reperimento per un’altra Agenzia per il lavoro: Lavoropiù. Circa il 40% delle ricerche di personale relative alle mansioni del settore della ristorazione e del turismo restano inevase, a fronte di una crescita costante della richiesta di personale nel settore in Italia soprattutto in vista dell’estate: +35% rispetto al 2022. Nei primi cinque mesi del 2023, l’Agenzia per il lavoro ha gestito 625 ricerche e di queste 249 sono ancora aperte, quindi non soddisfatte. Le figure maggiormente richieste nel 2023 sono l'addetto mensa (26% di tutte le ricerche inserite a oggi), il receptionist (14%) e il barista (11%). Quelle invece con più posizioni ancora aperte (in valore assoluto) sono: ancora una volta il receptionist (40%), il cameriere di sala (33%) e l'aiuto cuoco (24%). Le mansioni, infine, più difficili da reperire in termini percentuali sul dato di ricerche gestite sono il manutentore d'albergo (92% di inevase), il segretario di ricevimento (80%) e il capo ricevimento (75%). Per quanto riguarda le competenze richieste, oltre a quelle tecniche – come per esempio la conoscenza dei diversi tipi di servizio e dell’abbinamento piatto-vino per i camerieri o le conoscenze tecniche per realizzazione di bevande per i baristi – sono importanti le skill trasversali, come la motivazione, la flessibilità oraria, la mobilità territoriale e la capacità di empatizzare con il pubblico e non ultimo, la conoscenza della lingua inglese. «Le ragioni principali della carenza di questo tipo di professionalità sono, in primo luogo, la proposta economica, che, in molte aziende del comparto, non è adeguata al costo della vita e alla domanda di estrema flessibilità richiesta dal settore - sottolinea Samanta Rossi, National matching manager di Lavoropiù -. Inoltre, anche se oggi si invese più che in passato nella formazione, le professionalità del settore spesso non vedono grandi opportunità di sviluppo di carriera. La forte carenza di personale qualificato in ambito alberghiero e ristorativo per la prima volta sta spingendo le aziende del settore a rivolgersi in modo massiccio alle Agenzie per il lavoro. Da qui l’enorme quantità di ricerche che ogni giorno vengono attivate alle nostre filiali, che lavorano da anni nel comparto. Ma nonostante un database di quasi un milione di profili, fatichiamo a rispondere alle richieste. Per questo motivo stiamo percorrendo strade alternative, come l’orientamento nelle scuole alberghiere o la creazione di percorsi formativi professionalizzanti per chi proviene da altri settori».

Secondo l’Osservatorio InfoJobs, le professioni più richieste in Turismo e Ristorazione per la stagione estiva 2023 sono ancora una volta concentrate maggiormente sulla cucina (sono oltre 1.700 le offerte ancora attive in piattaforma). La classifica rispecchia, quindi, le posizioni fondamentali della Ristorazione con un podio così formato: al primo posto la professione di Cameriere, seguono al 2° Assistente di Cucina e al 3° Cuoco. La figura del Barista si posiziona al 4° posto e quella di Animatore Turistico, all’8° nel 2022, cresce nel 2023 e si trova in 5° posizione. Seguono Addetto al catering aereo (6° in classifica), Chef (7°), Addetto alle pulizie delle camere, (8°), Addetto vendite (9°), Responsabile vendite (10°). Fuori dalla top 10, ma immancabili, ecco Pizzaiolo (al 12° posto) per portare in tavola (o perché no, anche in spiaggia) uno dei cibi più rappresentativi dell’Italia nel mondo; per una dolce pausa ecco che arriva Pasticcere (15°). Ma nella top 20 si cercano anche particolari figure professionali come il Confezionatore caseario artigianale (17°). Ecco la classifica delle dieci professioni più cercate nella categoria Turismo e Ristorazione su InfoJobs per l’estate 2023:
1. Cameriere
2. Assistente di cucina
3. Cuoco
4. Barista
5. Animatore Turistico
6. Addetto al catering aereo
7. Chef
8. Addetto/a alla pulizia delle camere
9. Addetto vendite
10. Responsabile vendite.

Ecco come trovare il candidato ideale

Scrivere un cv è un’arte, in cui conta l’abilità di mettere subito in luce le caratteristiche professionali che meglio ci rappresentano. Sia quando si risponde a un’offerta di lavoro, sia soprattutto quando si decide di inserire il proprio cv on line, cogliendo così l’opportunità di essere sempre rintracciabili dalle aziende che preferiscono cercare proattivamente le persone giuste sulla base di caratteristiche chiave per loro. Quali sono però i punti focali che più di altri intercettano l’attenzione dei selezionatori? Come fa un’azienda a cercare il suo talento tra tutti quelli iscritti sulla piattaforma online? Per rispondere a questi quesiti, InfoJobs, la piattaforma per la ricerca di lavoro on line, ha deciso di analizzare il comportamento delle oltre 5mila aziende attive in piattaforma, di cui nel primo trimestre del 2023, quasi 3.500 hanno cercato un talento sulla job board. Un dato in crescita del +14% rispetto allo stesso periodo del 2022, che unito alle oltre 800.000 ricerche effettuate in piattaforma, conferma l’utilità e l’efficacia degli strumenti online per il dialogo fra aziende e candidati. Come inizia il percorso di ricerca per il candidato perfetto e quali sono pertanto le informazioni imprescindibili da inserire in un curriculum per superare il “rumore di fondo” e far sì che si concretizzi la possibilità di accedere a un colloquio? Ecco la top 5 degli elementi principali osservati dalle aziende attive su InfoJobs:

Provincia: nonostante la crescita del lavoro ibrido, valido per molte professioni, ma non per tutte, la collocazione geografica è ancora oggi fondamentale. Le aziende partono proprio dalla prossimità del candidato rispetto alla sede aziendale per cercare il loro talento da inserire in organico. Il dato serve alle aziende per capire, inoltre, la disponibilità magari a lavorare nelle province adiacenti il domicilio del candidato o ancora per gestire meglio le proprie risorse sul territorio e valutare eventuali trasferimenti o opportunità in filiali.

Età: il secondo elemento focus della ricerca da parte delle aziende è l’età, che non è una barriera. Su InfoJobs, nel pieno rispetto della legge italiana, le aziende selezionano prevalentemente l’ampia fascia dai 18 ai 66 anni. Ogni età porta con sé caratteristiche da valorizzare, dall’esperienza di chi ha molti anni di professione alle spalle, a chi si sta affacciando per la prima volta al mondo del lavoro. Il suggerimento è quello di non lasciarsi mai scoraggiare dal passare del tempo, ogni risorsa è principalmente una persona e finché sostenibile si può sempre provare a cercare una nuova opportunità lavorativa.

Professione: una volta stabiliti i confini in termini geografici e di età, le aziende proseguono nella ricerca del talento cercando tra le professioni. Per fare ciò si avvalgono di parole chiave che identificano la professione nello specifico, questa la top 10:

1. Operaio
2. Elettricista
3. Contabile
4. Magazziniere
5. Commerciale
6. Meccanico
7. Saldatore
8. Agente
9. Addetto alle pulizie
10. Manutentore
Indicare bene, quindi, ruoli e professioni facilita l’esser trovati dall’azienda, il suggerimento è di utilizzare anche i sinonimi delle classiche professioni, sappiamo ormai tutti che ad esempio “commesso/a” può avere diversi appellativi, come sales assistant o addetto/a vendite.

Categoria professionale: e quando magari si pensa a più professioni o in generale ad un nuovo ruolo da inserire in un ramo in particolare, l’azienda mira ad osservare la categoria professionale di provenienza del candidato, basandosi soprattutto sulle ultime esperienze professionali o aspirazioni inserite nel cv. Questa la top 5 delle categorie professionali dove si concentrano la maggior parte delle ricerche:

1. Operai, Produzione, Qualità
2. Amministrazione, Contabilità, Segreteria
3. Edilizia, Immobiliare
4. Vendite
5. Pubblica Amministrazione
6. Arti grafiche, Design
7. Ingegneria
8. Informatica, IT e Telecomunicazioni
9. Acquisti, logistica, magazzino
10. Finanza, banche e credito
Anche se fuori dalla top 10, sono molto ricercate le categorie: Commercio, Gdo, Retail (11esimo posto) e Turismo e Ristorazione (13esimo posto).

Titolo di studio: infine, ma non di minore importanza è l’area di studio a incuriosire l’azienda. Le aziende, infatti, prestano attenzione a questa sezione per capire fin da subito i margini di crescita professionale all’interno dell’azienda e quale ruolo possa essere di maggior interesse per il candidato in esame. Le competenze acquisite in anni di studio possono trovare corrispondenza nelle mansioni lavorative e/o supportare e incentivare la formazione su uno specifico ambito. Mai sottovalutarle. Ecco la top 5, in ordine di interesse per le aziende che si sono rivolte alla piattaforma InfoJobs per cercare un candidato nel primo trimestre 2023:

1. Informatica
2. Ingegneria Gestionale
3. Economia Aziendale
4. Ingegneria Elettronica
5. Ingegneria delle telecomunicazioni.

Le migliori città dove lavorare

La Fondazione Aidp (promossa dall’Associazione italiana per la direzione del personale) ha stilato la prima classifica italiana sulle migliori Città del Lavoro 2023, con la collaborazione scientifica di Isfort e la supervisione di Nadio Delai, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Aidp. La classifica è stilata sui 110 capoluoghi di provincia italiani ed è suddivisa in tre fasce cromatiche - verde, gialla e rossa - che corrispondono rispettivamente: la prima alla fascia dei promossi della classifica (e che riceveranno il bollino della Fondazione quale riconoscimento del punteggio ottenuto), la seconda fascia che riguarda le città che si attestano su valori intermedi tali da non raggiungere, tuttavia, il riconoscimento; la terza fascia, infine, è quella a cui appartengono le città con i punteggi più bassi. Le 40 città della fascia verde che otterranno il riconoscimento Le città in cui si lavora meglio in Italia 2023 della Fondazione Aidp: Milano, Trieste, Udine, Bergamo, Pordenone, Cagliari, Gorizia, Padova, Siena, Cremona, Bolzano, Verbania, Trento, Treviso, Sondrio, Modena, Monza, Brescia, Pavia, Pisa, Firenze, Bologna, Belluno, Lodi, Parma, Prato, Macerata, Lecco, Torino, Ancona, Vicenza, Genova, Forlì, Mantova, Venezia, Ravenna, Piacenza, Novara, Roma, Lucca. Le 40 città della fascia gialla. Cesena, Cuneo, Reggio Emilia, La Spezia, Verona, Sassari, Ascoli Piceno, Ferrara, Livorno, Aosta, Oristano, Biella, Savona, Varese, Perugia, Pesaro, Rovigo, L’Aquila, Vercelli, Nuoro, Lecce, Arezzo, Bari, Viterbo, Fermo, Grosseto, Potenza, Matera, Rimini, Como, Massa, Rieti, Pescara, Imperia, Terni, Latina, Alessandria, Carbonia, Teramo, Asti. Le 30 città della fascia rossa: Brindisi, Pistoia, Frosinone, Taranto, Palermo, Ragusa, Caserta, Campobasso, Chieti, Vibo Valentia, Catanzaro, Trani, Cosenza, Benevento, Siracusa, Agrigento, Reggio Calabria, Isernia, Salerno, Catania, Caltanissetta, Avellino, Messina, Barletta, Trapani, Foggia, Napoli, Enna, Crotone, Andria. Per la definizione della classifica nazionale delle migliori città del lavoro in Italia, sono stati presi in considerazione sette parametri: i fondamentali economici (livello dei redditi e costo della vita); servizi di cittadinanza (sociale e sanità, offerta formativa, trasporti e accessibilità; cultura e tempo libero (offerta culturale e tempo libero); sicurezza (incidentalità stradale, criminalità, sicurezza sul lavoro, sicurezza sul territorio); vivibilità ambientale (inquinamento, produzione rifiuti, verde pubblico, condizioni climatiche); inclusione, diritti e pari opportunità (qualità della vita delle donne, qualità della vita dei bambini, qualità della vita dei giovani, qualità della vita degli anziani); futuro e innovazione (demografia, impresa, digitalizzazione). Sulla base della media di tali parametri è stata definita la classifica generale. Nel complesso sono stati utilizzati 57 indicatori.

Just Eat e Verisure assumono

Just Eat punta a espandersi in Italia, con investimenti per incrementare i ristoranti presenti sulla piattaforma e con un piano di assunzioni che prevede l'ingresso di 2mila nuovi rider con contratto di lavoro subordinato in un anno. «Il mercato del food delivery in Italia sta crescendo e vale circa due miliardi di euro», afferma il Country manager di Just Eat Italia, Daniele Contini, spiegando che «questo trend continuerà», nonostante oggi ci siano dei «segnali di rallentamento legati all'inflazione». In Italia infatti c'è ancora spazio per crescere, in quanto «è un mercato ancora piccolo rispetto agli altri mercati europei dove è abitudine comune ordinare pranzo e cena a domicilio». Per Just Eat, presente in 20 Paesi a livello internazionale, «l'Italia è uno dei mercati importanti» in cui «vogliamo continuare a crescere anche nei prossimi anni», sottolinea il manager. Oggi sono quasi 28mila i ristoranti presenti sulla piattaforma e «continuiamo a espanderci: quest'anno abbiamo già aperto in dieci nuove città ed entro la fine del 2023 se ne aggiungeranno probabilmente altre dieci». Queste aperture generano «circa 500 nuovi posti di lavoro», per un totale di «2mila assunzioni in un anno (maggio 2023-maggio 2024)», in linea con il modello adottato dall'azienda, da due anni a questa parte, volto ad assumere «tutti i rider». «Crediamo sia corretto andare in questa direzione, sia a livello normativo che di responsabilità sociale», dice il manager evidenziando inoltre l'importanza dei tre hub di Roma, Milano e Firenze, che «sono dei centri logistici dove i rider possono recarsi all'inizio del turno e prendere il proprio mezzo, lo zaino igienizzato e il kit sicurezza, per poi rientrare al termine del lavoro».

Dei 300 inserimenti previsti per il 2023 da Verisure, 150 saranno nella struttura commerciale su tutto il territorio nazionale (presente in 14 regioni d’Italia), l’altra metà è dedicata ai ruoli di staff in headquarter a Roma. Per la rete vendita, ricerca persone che non per forza abbiano esperienza nel ruolo, possono provenire da diversi ambiti professionali e di diverse età – giovani alla prima esperienza o più esperte, persone che vogliono cambiar vita e carriera e mettersi in gioco. Si offre un percorso professionale e formativo dedicato e sviluppato nel corso di 35 anni di leadership sul mercato internazionale con l’obiettivo di offrire crescita nel ruolo, per esempio da venditore a venditore-installatore a responsabile/team leader/team trainer/manager. Per le posizioni aperte: https://careers.verisure.com/it/it/home.





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