giovedì 19 ottobre 2017
Votata da poco meno di 39mila universitari di 44 Atenei. Dopo quasi 11 anni, il 68% dei dipendenti lavora ancora in azienda. Crescono anche i progetti di alternanza scuola-lavoro e apprendistato
Datore ideale, gli studenti scelgono Eataly
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Gli studenti scelgono Eataly come datore di lavoro ideale. E risulta la prima new entry del 2017, e la prima nella classifica del Retail (seguono Ikea, Esselunga e Decathlon) nella ricerca resa nota da Universum Global, società svedese specializzata nell’employer branding. Nella categoria Food, Eataly si posiziona al secondo posto, subito dopo Ferrero.

Eataly porta così a casa il primo premio per la categoria “Rocket” 2017, quella che rappresenta le new entry che raggiungono la Top 30 già al primo anno. Diciannovesimo, invece, il posto nella classifica generale stilata dagli studenti di Business e Ingegneria.

La ricerca, giunta alla sua XIV edizione, ha registrato la partecipazione di quasi 39mila studenti di 44 Università che si occupano di Business, Ingegneria e Scienze Naturali, Studi Umanistici, Giurisprudenza e Medicina. Creata per individuare le aspirazioni di carriera e le preferenze dei futuri talenti, l'indagine dei 100 most attractive employer d’Italia individua i datori di lavoro più ambiti basandosi esclusivamente sulle risposte raccolte. Gli studenti, che raccontano attraverso la ricerca il loro punto di vista su carriera e datori di lavoro, nel 2016 hanno chiesto che venisse aggiunta Eataly come azienda nella quale lavorare una volta laureati. Quest’anno hanno confermato la richiesta premiando Eataly che ha così ottenuto un posizionamento molto alto nella classifica generale fatta di 140 record.

«Questo risultato - spiega Andrea Guerra, presidente esecutivo di Eataly - ci riempie di orgoglio e ci emoziona perché dimostra che i valori fondamentali di Eataly sono attrattivi e ben percepiti dalle nuove generazioni. Mi riferisco al buono, pulito e giusto delle nostre scelte e alla capacità di delegare ai giovani dando loro fiducia. Eataly stessa è l’azienda più giovane in classifica. Ragione in più per gioire di un traguardo raggiunto grazie anche ad un progetto originale che ci contraddistingue dal primo giorno».

Ambiente di lavoro amichevole e cultura aziendale rispettosa concorrono anche a un altro importante traguardo: dopo quasi 11 anni, il 68% dei dipendenti che ha vissuto l'apertura del primo punto vendita di Eataly, quello di Torino Lingotto nel gennaio del 2007, lavora ancora in azienda.

Anche i progetti di alternanza scuola-lavoro in Eataly stanno crescendo. «A oggi - sottolinea Vera Valtancoli - la nostra esperienza in questo ambito è molto limitata e quasi esclusivamente su Milano. In futuro ci piacerebbe avere partnership con almeno un istituto in tutte le città in cui siamo presenti e lavorare affinché sia un'esperienza realmente formativa e significativa per i ragazzi».

Nel capoluogo lombardo i percorsi di alternanza scuola lavoro sono stati 16 dal 2016. Mentre sono stati completati sei progetti di apprendistato di primo livello (disciplinato all’interno del sistema duale che afferisce all’alternanza scuola lavoro con istituti professionali) e sei sono ancora attivi. Altri due sono pronti da attivare su Bari dall’istituto alberghiero di Molfetta.

«Le alternanze con i licei - precisa Valtancoli - sono caratterizzate da periodi di due settimane in cui i ragazzi lavorano in affiancamento alle figure di ufficio (Hr, amministrazione, grafica) o sulla parte accoglienza (questo soprattutto per i profili provenienti da licei linguistici). Le alternanze attivate con Inpresa sono delle alternanze di tipo diverso: non prevedono solo due settimane di stage, ma tre periodi di stage - di durata di un mese ciascuno - durante tutto l'arco dell'anno. Una modalità questa che in realtà troviamo molto proficua, tanto che una risorsa - dopo aver fatto questo percorso - ha fatto un tirocinio extracurricolare e poi è stato assunto in apprendistato. Una modalità quindi che ci ha permesso di far crescere e formare una persona».

Eataly ha attivato questi percorsi con il piano della Regione Lombardia. Il 13 luglio 2017 l'azienda è stata chiamata anche a partecipare a un tavolo organizzato dal ministero del Lavoro, finalizzato a condividere i risultati ottenuti dal sistema duale e fornire buone pratiche alle altre regioni che non sono riuscite a organizzarsi. «Ci hanno riconosciuto un percorso di successo - racconta con soddisfazione la manager - perché i primi due sono stati trasformati a tempo determinato. Quattro terminati circa a fine giugno sono stati riassunti da noi e sono attualmente in forza. Ne abbiamo altri cinque attivi attualmente in Lombardia e ne abbiamo attivato uno a Trieste. Li facciamo lavorare in pizzeria, panetteria, cucina, macelleria, pescheria, sala e vendita. La scuola a inizio anno ci rilascia un piano formativo dove troviamo inserite le ore da svolgere in formazione interna (in azienda) ed esterna (a scuola) e noi ci organizziamo autonomamente su come strutturarla. Cerchiamo di rispettare le ore per settimana. Il totale di assunzione da contratto sono 40 ore, queste vengono suddivise in circa otto a scuola di formazione esterna, 16 in azienda di formazione interna sul campo e le restanti 16 di lavoro effettivo retribuito a stipendio pieno. L’apprendistato dura un anno scolastico».


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