giovedì 2 ottobre 2014
Hanno risposto al sondaggio 413 persone (imprenditori + collaboratori), per il 56% uomini, di età compresa tra i 25 e i 44 anni e con formazione corrispondente a laurea e successive specializzazioni (69%).
Costi troppo elevati, ma nel 67% delle aziende si fa
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I costi troppo elevati sono il primo motivo alla base della 'non formazione' nelle aziende. È uno dei risultati emersi dal sondaggio Fonditalia, alla tavola rotonda I costi sociali della non formazione. I risultati del sondaggio realizzato da FondItalia, Fondo paritetico per la formazione continua, nell'ambito di Expotraining ed ExpoLavoro & Sicurezza.Hanno risposto al sondaggio 413 persone (imprenditori + collaboratori), per il 56% uomini, di età compresa tra i 25 e i 44 anni (33% nella fascia tra i 25 e i 34 anni e 36% per quelli compresitra i 35 e i 44) e con formazione corrispondente a laurea e successive specializzazioni (69%).Secondo il 67% delle persone che hanno risposto al sondaggio, nella loro azienda "sono state realizzate attività di formazione continua e aggiornamento professionale". E tra i motivi alla base della 'non formazione' ci sono i costi troppo elevati, secondo il 64% degli intervistati. Secondo il 54% delle persone che hanno risposto al sondaggio, il trend 2013 dell'azienda di appartenenza è stato positivo. Tra le strategie messe in campo per fronteggiare la crisi, ecco la riduzione dei costi con il 51%, seguita dall'innovazione con il 33%. Secondo il 67% degli intervistati, il "non fare formazione" non influisce sulla produttività di un'azienda, e non è importante formare e aggiornare le risorse umane in azienda.Il 79% delle persone che hanno risposto al sondaggio ha dichiarato di essere a conoscenza delle opportunità di finanziamento offerta dai Fondi a favore della formazione continua per i lavoratori. Ma sull'utilizzo dei Fondi interprofessionali solo il 46% ha dichiarato di "usufruirne costantemente".Il 90% degli intervistati ha dichiarato di "aver riflettuto sul fatto che non aggiornare i lavoratori può rendere difficile il loro ricollocamento in caso di perdita del lavoro".
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