giovedì 21 febbraio 2019
A Ruvo la firma dell'intesa in concomitanza con la premiazione degli studenti dei percorsi formativi
Progetti digitali, premi e protocollo d'intesa in Puglia
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Presso la sede dell’Istituto Ciofs-Fp di Ruvo di Puglia (Bari), si è svolta la cerimonia di premiazione degli studenti dei percorsi Iefp della Regione Puglia, vincitori del Concorso nazionale “Progetti digitali”. Il concorso nazionale, sviluppato in collaborazione tra il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e l’Associazione italiana per l’informatica e il calcolo automatico (Aica), ha avuto come obiettivo quello di selezionare e promuovere progetti particolarmente innovativi nell’uso delle nuove tecnologie, sviluppati nell’ambito di percorsi di formazione, al fine favorire lo sviluppo delle competenze degli studenti per un uso attivo nella costruzione della conoscenza, nell’esplorazione della realtà, nella riflessività nei confronti delle tecnologie di informazione e comunicazione.

«Non possiamo che essere estremamente soddisfatti della vittoria degli studenti pugliesi dei percorsi Iefp dell’Istituto Ciofs di Ruvo di Puglia e di Martina Franca che, con i loro progetti, rispettivamente «Cultural Virtual Tour » e «Hair Garage Virtual», sono stati capaci di convincere la commissione di valutazione aggiudicandosi il premio - commenta l’assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Sebastiano Leo -. Sempre nell’ambito del concorso, sono state assegnate delle menzioni speciali come riconoscimento simbolico agli autori che si sono distinti per l’impegno e la creatività, tra questi spiccano la Fondazione Le Costantine di Lecce e ancora il Ciofs/Fp di Martina Franca. Insomma, la formazione professionale pugliese si conferma eccellenza nell’innovazione, moderna e votata non solo al buon uso delle nuove tecnologie di informazione e comunicazione, ma ad un approccio consapevole, competente e critico».

In occasione della cerimonia di premiazione, l’assessore Leo ha firmato il protocollo di intesa tra Regione Puglia e Aica per la diffusione di iniziative di valorizzazione delle competenze digitali. L’obiettivo è di sviluppare e offrire la certificazione delle competenze informatiche europee Ecdl (European Computer Driving Licence), e-Citizen, Eucip/e-Cf (European Certification of Informatics Professionals/e-Competence Framework plus) e Ict4Job – di cui Aica è ente garante per l’Italia. Scopo dell’accordo è promuovere le iniziative per conseguire le certificazioni Ecdl, eCitizen, Eucip e Ict4Job operando così per il riconoscimento come credito formativo delle stesse certificazioni e promuoverne l’inserimento nei curricula scolastici e professionali. Il protocollo di intesa ha come fine la definizione di standard delle certificazioni, allo scopo di garantire la trasparenza e la spendibilità nel mercato del lavoro delle certificazioni conseguite dai cittadini pugliesi.

«Esistono sia obiettivi comunitari sia nazionali che determinano l’attuazione delle politiche di lifelong learning e di apprendimento permanente come diritto alla persona, ed è avendo ben presenti questi obiettivi che siamo davvero orgogliosi di siglare un nuovo protocollo di intesa con la Regione Puglia. Lo scopo del nostro lavoro è permettere alle persone di accrescere il proprio bagaglio di competenze e conoscenze per adeguarli ai nuovi bisogni sociali e professionali», dichiara Giovanni Adorni, presidente di Aica.

Il progetto vincitore si chiama Virtual cultural tour. La città presentata è Ruvo di Puglia, dichiarata nel 2018 dalla Regione Puglia "Città d'arte". «Il nostro progetto - spiega Ivan Iosca, docente di Altri linguaggi multimediali - parte dalle necessità richieste dal bando Aica: coniugare l’uso delle tecnologie informative e comunicative con la conoscenza del territorio. Il progetto presentato “cultural virtual tour” rappresenta un tour virtuale all’interno di cinque edifici di particolare interesse storico/artistico/architettonico della nostra cittadina: Ruvo di Puglia. I ragazzi dopo aver individuato i luoghi e selezionato i punti d’interesse, hanno scattato 175 foto sferiche e tramite alcuni applicativi hanno pubblicato i loro percorsi direttamente in google maps. Strumenti utilizzati: una camera 360 e uno smartphone».

Oltre a Palazzo Fenicia, sede del Ciofs-Fp, luogo in cui gli studenti hanno avuto la possibilità di testare gli strumenti, di ripetere in sequenza le operazioni, di sbagliare per migliorarsi, hanno ripreso la cattedrale e il suo ipogeo, splendida espressione del romanico pugliese; i palazzi nobiliari Spada e Caputi e infine il museo nazionale archeologico Jatta. L’idea è proprio che non si debba giudicare un percorso dal fatto che produca un risultato finale, ma che sia una continua successione di fasi di un processo che iterando migliora.

«La diversità dei luoghi selezionati - continua Iosca - ci ha permesso inoltre di riflettere su temi come l’accessibilità: alcuni edifici sono privi degli strumenti utili al superamento delle barriere architettoniche, altri sono di proprietà privata o presentano orari di apertura ridotti. Il tour virtuale può essere inteso come risposta immediata al superamento di tali problemi: basti pensare a quelle persone le cui disabilità costringono ad una vita in casa o all’impossibilità di conoscere l’immenso patrimonio artistico/architettonico di proprietà privata. Un tour virtuale può essere anche utilizzato per ridurre le distanze tra museo e visitatore o può essere inteso come souvenir virtuale, come porta attraverso cui aprirsi al racconto dell’esperienza».

Il progetto è stato realizzato durante il laboratorio di “Altri linguaggi multimediali” e ha coinvolto due classi, del primo e secondo anno (36 studenti). Il progetto è stato realizzato in circa 30 ore.

«Sinceramente il concorso mi ha permesso di motivare con più facilità le classi - confida il professore - . Ho colto questa possibilità per operare con gli studenti riflessioni al margine su temi che ritengo molto utili quali disabilità, precarietà del lavoro, potere generativo della cultura ma anche di operare una riflessione sulla mia esperienza didattica: meno nozioni, più metodo, più strumenti. Non mi aspettavo il premio, il nostro progetto è molto semplice. Riflettendoci, forse è stato selezionato proprio per il suo potere generativo, e per la sua facile iterabilità. Abbiamo vinto un premio in denaro di 500 euro che la scuola ha reinvestito in strumentazioni per gli studenti». Ma ci saranno anche sbocchi occupazionali? «Me lo auguro - conclude Iosca -. La mia generazione "nativa televisiva” diceva di conoscere la tv, ma non andava oltre i comandi "on/off" o "sbatto il telecomando sul tavolo se non funziona". I nativi digitali, allo stesso modo, non conoscono il potenziale delle tecnologie che indossano e molto spesso si trovano nella condizione di essere esclusivamente consumatori. Invertire la rotta, spostare l’attenzione sulla produzione di contenuti di qualità, mi sembra un primo passo interessante. Abbiamo utilizzato Google Maps come ambiente di lavoro, scelta che reputo discutibile, ma che mi ha permesso di mostrare ai miei studenti un immediato riscontro: in pochissimi mesi le foto e i nostri tour hanno raggiunto 75mila visualizzazioni. Google inoltre per fidelizzare la relazione e quindi la costante acquisizione di dati, ha introdotto la figura lavorativa del fotografo certificato google di cui noi deteniamo attestato. Non so se questo possa essere per loro uno sbocco occupazionale ma sono convinto che le abilità e le sensibilità acquisite durante questo percorso, possano ampliare la loro sfera del possibile».

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