sabato 14 ottobre 2017
Solo un 15% esagera le proprie competenze. La rinuncia a candidarsi a una posizione lavorativa in cui viene richiesta una lingua non conosciuta è una sorte condivisa da tutta Europa
Lingue straniere, gli italiani mentono di meno nei cv
COMMENTA E CONDIVIDI

Lavoro, padronanza delle lingue straniere e carriera corrono sempre più di pari passo. Avere competenze linguistiche non solo è un plus a livello personale, ma anche una necessità nel mondo del lavoro, una conoscenza importante richiesta dalle aziende in grado di aprire più opportunità ed evitare che ci siano occasioni perse, come emerge dall'indagine condotta da Babbel, la app per parlare le lingue da subito.

Iniziare a studiare una lingua per motivi lavorativi sembra essere una necessità comune per quasi tutte le nazionalità e il binomio lingua e carriera rimane forte. Ne ha sentito l’esigenza il 55% degli svizzeri, il 49% degli spagnoli e il 44% degli italiani. Solo gli inglesi non sono così spinti da questa motivazione (16%), ma partono avvantaggiati.

Inoltre, tra i lavoratori il 55% degli italiani dichiara di dover avere abilità linguistiche in una lingua straniera nel proprio lavoro soprattutto considerando l’inglese (85%) e in seconda battuta il francese (29%); così come il 56% degli austriaci considerando l’inglese (96%) e in seconda battuta il francese (21%); il 53% degli svizzeri considerando l’inglese (85%), il francese (69%) e l’italiano (40%); il 43% degli spagnoli considerando l’inglese (68%) e in seconda battuta il francese (32%).

Per gli italiani tra le lingue più studiate per ragioni lavorative si trova l’inglese (77%), il francese (30%) e il tedesco (21%); anche per gli spagnoli: l’inglese (70%), il francese (34%) e il tedesco (11%); per i tedeschi l’inglese (81%), il francese (37%) e lo spagnolo (17%) – dato curioso che subito dopo venga il russo (11%). Per gli inglesi particolare interesse per il francese (38%), il tedesco (35%) e l’italiano (14%).

Rinunciare a candidarsi a una posizione lavorativa in cui viene richiesta una lingua straniera non conosciuta? Pare essere una sorte condivisa. Dichiara di averlo fatto il 36% degli italiani, il 41% degli spagnoli e il 32% dei francesi. È andata un po’ meglio per i tedeschi con il 19% delle rinunce.

Ma non solo, il 20% degli italiani e il 19% degli spagnoli sostiene anche di aver fallito in un processo di assunzione proprio per non essere stato in grado di sostenere un colloquio in lingua.

Se nel 2016 – considerando i sondaggi condotti da Babbel e Openjometis – era emerso che oltre la metà dei candidati tendeva a sopravvalutare le proprie conoscenze linguistiche con un 58% che dichiarava capacità superiori a quelle effettive per lo più nei curriculum, ora il trend sembra essere cambiato e lasciare spazio a una maggiore consapevolezza e sincerità. Solo un 15% di italiani ha dichiarato infatti di aver esagerato le proprie competenze linguistiche. Stessa sorte anche per i francesi (15%) e i tedeschi con un 11%. Leggermente più “mentitori” gli spagnoli (18%).

Dalla consapevolezza alla pratica: sarebbe pertanto cosa utile colmare le lacune. Tanto che ben l’86% degli italiani è convinto che parlare una lingua straniera possa migliorare le proprie possibilità nel mercato del lavoro, così come l’83% degli spagnoli, l’88% degli austriaci, il 73% dei francesi, il 71% degli inglese e il 70% dei tedeschi.

Lavorare all’estero per un periodo sembra essere una di quelle esperienze da fare a tutti i costi, magari per acquisire maggiori consapevolezze, almeno per il 75% degli Italiani, la percentuale più alta se si considerano anche gli altri paesi europei. A seguire gli austriaci (58%), gli svizzeri (55%) a pari merito con gli spagnoli (55%). Poco interesse a un’esperienza di questo tipo invece per i cugini d’Oltralpe (39%).

Non solo esperienze di lavoro all’estero, ma anche e soprattutto formazione. La formazione è importante e viene desiderata da tutti a prescindere dalla nazionalità e la si vorrebbe anche all’interno delle proprie aziende: la pensa così l’80% degli italiani, il 82% degli spagnoli, l’81% dei francesi, l’83% degli austriaci, il 79% degli svizzeri e il 77% dei tedeschi. Percentuale un po’ più bassa per gli inglesi (58%).

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: