lunedì 23 ottobre 2017
Dal prossimo anno sarà operativa la nuova prestazione di contrasto della povertà e all’esclusione sociale
Il primo gennaio 2018 arriva il Reddito di inclusione: come funziona
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Arriva il Rei, il reddito d’inclusione, in sostituzione di Sia e Asdi. Dal prossimo anno, infatti, sarà operativa la nuova prestazione di contrasto della povertà, a valore universale. Il nuovo assegno, che vale mensilmente da 187,50 (famiglia con un solo componente) a 485,41 euro (famiglia con cinque componenti), abroga le vigenti Sia (sostegno all’inclusione attiva) e Asdi (assegno di disoccupazione). A stabilirlo, tra l’altro, è il decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, recante «Disposizioni per l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà», pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 240/2017. Tra le altre novità, anche un aggiornamento della disciplina dell’Isee con la previsione, sempre a partire dal mese di gennaio 2018 (ma con entrata a regime dal mese di settembre 2018), della precompilazione della Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica, cioè la domanda di Isee).

L’erogazione è fissata al 1° gennaio 2018: si chiama Rei e rappresenta la misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. La misura si rivolge ai nuclei familiari in condizione di povertà e si articola in due componenti: un beneficio economico (erogato con una carta di pagamento elettronica, la cosiddetta «Carta Rei»), e uno di servizi alla persona. Il Rei spetta a domanda e non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, di Naspi o qualunque altro ammortizzatore sociale per disoccupazione. L’importo dipende dalla composizione del nucleo familiare e su base annua è pari al 75% del prodotto di 3mila euro per il parametro della scala di equivalenza (utilizzata per l’Isee). In ogni caso, l’importo non può eccedere la misura dell’assegno sociale. È erogato mensilmente, in 12 rate, mediante la carta acquisti che assume nuova denominazione di «Carta Rei» e che consentirà di fare anche prelievi di contanti per la metà dell’importo dell’assegno. Il Rei è erogato al massimo per 18 mesi. Può essere rinnovato, per altri 12 mesi, solo dopo che siano trascorsi almeno sei mesi dalla precedente fruizione. Per la presentazione della domanda sarà necessaria la modulistica ad hoc, che l’Inps dovrà rendere disponibile entro 60 giorni.

Anche l’altra novità dell’Isee precompilato arriverà a gennaio. La Dsu sarà precompilata con tutte le informazioni disponibili in anagrafe tributaria, catasto, archivi Inps, nonché le informazioni su saldi e giacenze medie del patrimonio mobiliare dei componenti il nucleo familiare. Ai cittadini sarà possibile accettare o modificare la Dsu precompilata, eccezion fatta per i dati dell’Inps e per quelli fiscali dell’Agenzia delle entrate (alla stessa maniera del 730 precompilato). Dal 1° settembre 2018 la modalità precompilata rappresenterà la sola e unica modalità di presentazione della Dsu cambiando pure la validità: dal momento della presentazione fino al successivo 31 agosto (oggi, invece, fino al successivo 15 gennaio). Ogni anno, all’inizio del periodo di validità fissato al 1° settembre, redditi e patrimoni presenti in Dsu verranno aggiornati con riferimento all’anno precedente (oggi, invece, il riferimento è a due anni precedenti). Per facilitare la precompilazione della Dsu, anche i datori di lavoro faranno la loro parte, insieme agli enti istituzionali. Infatti, nelle comunicazioni obbligatorie relative ai rapporti di lavoro (le cosiddette «CO» che si trasmettono online) dovranno indicare le informazioni relative alla retribuzione o compenso dei neoassunti. Le nuove informazioni serviranno all’Inps anche per verificare il diritto al Rei in corso di erogazione, nonché lo stato di disoccupazione dei richiedenti la nuova misura.

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