mercoledì 4 ottobre 2017
Contestati 250 milioni di vantaggi illegati concessi dal Lussemburgo. Irlanda deferita alla Corte di giustizia per gli aiuti di stato ad Apple
Un magazzino di Amazon a Castel San Giovanni (Pc)

Un magazzino di Amazon a Castel San Giovanni (Pc)

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Amazon, il colosso Usa della vendita online, dovrà restituire 250 milioni di euro di vantaggi fiscali illegali concessi dal Lussemburgo, dove ha la sede la filiale europea della società (Amazon Eu). Lo ha stabilito il commissario europeo alla Concorrenza Margrethe Vestager. "Il Lussemburgo - ha dichiarato Vestager - ha concesso ad Amazon vantaggi fiscali illegali, con il risultato che quasi tre quarti degli utili della società non sono stati tassati. In altre parole, è stato concesso ad Amazon di pagare quattro volte meno imposte rispetto ad altre imprese locali soggette alle stesse regole. Ciò è illegale ai sensi delle norme Ue sugli aiuti di Stato. Gli Stati membri non possono concedere a multinazionali vantaggi fiscali selettivi che non concedono ad altre imprese".

Per questo il Granducato dovrà chiedere ad Amazon il rimborso delle imposte "scontate". La decisione è scaturita da un'indagine avviata nell'ottobre 2014, e riguarda una decisione emanata dal Lussemburgo nel 2003 e rinnovato nel 2011. Secondo una nota della Commissione "la decisione fiscale ha permesso ad Amazon di trasferire la maggior parte dei suoi utili da una società del gruppo Amazon che è soggetta a tassazione in Lussemburgo (Amazon Eu) a una società che non lo è (Amazon Europe Holding Technologies). In particolare, la decisione fiscale ha autorizzato il pagamento di una royalty da parte di Amazon Eu ad Amazon Europe Holding, riducendo così in maniera significativa gli utili imponibili di Amazon Eu".

Bruxelles sostiene che l'indagine ha dimostrato che l'importo della royalty, approvato dalla decisione fiscale, "era gonfiato e non corrispondeva alla realtà economica". Il governo lussemburghese ha già replicato, affermando che che, "Amazon è stata tassata secondo le regoli fiscali applicabili in quel periodo, il Lussemburgo pertanto considera che la società non ha ricevuto alcun aiuto di Stato illegale". Stesso tenore dalla stessa società Usa, "riteniamo - si legge in un comunicato - che Amazon non abbia ricevuto alcun trattamento di favore dal Lussemburgo e che abbiamo pagato le tasse nel pieno rispetto delle normative statali e internazionali".La decisione di Bruxelles non è la prima del genere. Nell'ottobre 2015 la Commissione ha concluso che i Paesi Bassi hanno concesso indebiti vantaggi fiscali a Fiat e Starbucks; nel gennaio 2016 l'Antitrust Ue ha individuato vantaggi fiscali selettivi concessi dal Belgio a 35 multinazionali.

La Commissione Ue ha deciso di deferire l'Irlanda alla Corte di Giustizia della Ue per non aver recuperato da Apple i 13 miliardi di euro di aiuti di Stato illegali, come richiesto da una decisione della Commissione dell'agosto 2016. L'antitrust, dopo la sua indagine, aveva concluso che Apple aveva pagato "molte meno tasse di altre aziende". L'Irlanda avrebbe dovuto recuperare gli aiuti entro il 3 gennaio 2017, e "finché non li recupera, la Apple continuerà ad avere un vantaggio sugli altri".

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