giovedì 15 febbraio 2018
Previsti investimenti per 135 milioni di euro. La produzione ripartirà con il 50-55% dei 350-380 dipendenti. Calenda: «Oggi è iniziato un processo, si festeggia quando uscirà il primo lingotto»
Il ministro Carlo Calenda tra gli operai di Alcoa

Il ministro Carlo Calenda tra gli operai di Alcoa

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Invitalia e Syder Alloys hanno firmato oggi il passaggio ufficiale dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme alla società svizzera, che investirà 135 milioni di euro nel revamping degli impianti per la produzione di alluminio. Lo stabilimento è fermo dal 2012, quando la statunitense Alcoa decise di chiudere il sito del Sulcis, in Sardegna, una delle aree più povere dell'Italia e con un alto tasso di disoccupazione. Nel 2014 i dipendenti furono messi in mobilità. Due anni dopo cominciò la ricerca di un potenziale investitore, che terminò con la proposta di Syder Alloys di rilanciare il sito in cambio di un contratto di sviluppo. Il contratto di sviluppo comprende 92 milioni di agevolazioni pubbliche e 20 milioni da parte di Alcoa. Secondo i piani, la produzione ripartirà con il 50-55% dei 350-380 dipendenti previsti, che diventeranno il 65% circa nel primo semestre e il 100% nel 2020.

«Oggi è iniziato un processo, si festeggia quando uscirà il primo lingotto», ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, dopo l'ufficializzazione della cessione. Il ministro ha detto anche che si verificherà la possibile partecipazione dei lavoratori all'azionariato della nuova società che gestirà l'impianto. Calenda spera anche di poter chiudere «entro febbraio» la vertenza Eurallumina, un'altra azienda del Sulcis chiusa dal 2009 e ora controllata dalla russa Rusal.

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