Semeraro: la mistica attrae anche dove c'è poca sensibilità per Dio
di Redazione
I lavori del convegno del Dicastero delle Cause dei santi su "I fenomeni mistici e la santità"

Dopo i precedenti convegni sulla “santità oggi”, la sua “dimensione comunitaria” e su “martirio e offerta della vita”, quest’anno il convegno organizzato del Dicastero delle Cause dei santi – che si è aperto ieri lunedì 10 novembre alla Pontificia Università Urbaniana e si chiuderà giovedì 13 – ha come titolo “La mistica. I fenomeni mistici e la santità”.
«In un tempo in cui la sensibilità per Dio è scarsa, in un mondo in cui prevale l'arido linguaggio della scienza e della tecnica, la mistica è considerata e desiderata come una risorsa capace di coinvolgere la mente e la persona, anima e corpo, spirito e sensi» ha detto in apertura dei lavori il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero. Il porporato ha sottolineato che la santità, che «consiste fondamentalmente nella carità verso Dio e verso il prossimo, si può conseguire per vie diverse, con differenti mezzi, e per questo non è necessariamente accompagnata da grazie straordinarie, mistiche, carismatiche». La vita di carità e quella contemplativa sono complementari, ha sottolineato Semeraro citando san Vincenzo de’ Paoli: «La vita attiva nutre la contemplativa, e questa, a sua volta, è l’anima della vita attiva».
Lunedì la prolusione è stata tenuta da Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento (“La mistica: aspetti specifici e nodi problematici”) a cui è seguita la relazione di don Franco Manzi, docente di Antico e Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (“Dal Profeta Ezechiele all’apostolo Paolo. Spunti di riflessione su esperienze mistiche attestate nella Bibbia”).
Questi i temi degli interventi di martedì:
“Mistica e santità in Occidente negli ultimi secoli del Medioevo” (André Vauchez, docente di Storia medioevale, Università di Parigi X-Nanterre); “Le norme del Dicastero per la Dottrina della fede per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali” (cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede); “Santi e fenomeni mistici: un approccio a partire dalla dottrina del Carmelo teresiano” (padre Emilio Martínez González, Pontificia Facoltà Teologica Teresianum); “Mistica e forme di vita laicale: contemplazione e azione nell’età contemporanea” (suor Chiara Codazzi, Pontificia Università Antonianum); “Armonia tra contemplazione e dono di sé: la mistica dei presbiteri e dei consacrati nell’età contemporanea” (padre Raffaele Di Muro, Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura”).
Le relazioni di mercoledì, dedicate a “Mistica cristiana ed altre religioni”, affronteranno n specifico le seguenti tematiche:
“Teurgia ed estasi nel misticismo ebraico” (Emma Abate, Università di Bologna); “Le vie dell’amore e della fusione con l’Assoluto in alcune pagine del sufismo islamico” (don Wasim Salman, Pontificio Istituto Studi Arabi e d’Islamica); “La mistica devozionale dei poeti Alvar del Tamilnadu” (padre Benedict Kanakappally, Pontificia Università Urbaniana); “Fenomeni mistici. Criteri di discernimento” (padre Luigi Borriello, professore emerito di Teologia spirituale e mistica); “Scienza e fenomeni mistici: approcci diversi e complementari” (Massimo Gandolfini, medico chirurgo, specialista in neurochirurgia e psichiatria); “Il fascino della falsa mistica (misticismo): diverse forme, deviazioni, criteri di Discernimento” (padre Mihály Szentmártoni, Pontificia Università Gregoriana).
Le conclusioni saranno a cura del cardinale Marcello Semeraro.
Infine, giovedì 13 novembre i convegnisti saranno ricevuti in udienza da papa Leone XIV.
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