Don Luigi, il prete con la sclerosi multipla "scelto" dai parrocchiani

di Roberto Mazzoli, Pesaro
La malattia vissuta con fede, nel servizio alla comunità. E sono stati i fedeli a chiedere al vescovo di ordinarlo sacerdote
December 4, 2025
Don Luigi, il prete con la sclerosi multipla "scelto" dai parrocchiani
I due presbiteri ordinati a Pesaro: a sinistra don Luigi Signoretti e a destra don Gianluca Pedini
«Un grande evento di grazia che la Chiesa di Pesaro ha atteso per otto anni e che ora ci riempie di gioia e speranza». Così l’arcivescovo Sandro Salvucci si è espresso alla vigilia della doppia ordinazione presbiterale che si terrà sabato 6 dicembre alle 15 nella Cattedrale di Santa Maria Assunta. I due “preti novelli” saranno Gianluca Pedini e Luigi Signoretti e provengono da esperienze molto diverse. Gianluca è un giovane pesarese di 32 anni che ha sospeso per un periodo gli studi teologici al seminario di Ancona per frequentare la facoltà di Lettere all’Università Cattolica di Milano, dove si è laureato. «Durante questo periodo ho maturato la decisione di mettermi al servizio della Chiesa – spiega –. Così ho scelto di rientrare in seminario, frequentando gli ultimi due anni di formazione e svolgendo il mio servizio pastorale presso la parrocchia di Santa Maria di Loreto». Una vocazione che nasce dagli incontri fatti lungo l’intero percorso della vita. «La sua – dice l’arcivescovo Salvucci – è una testimonianza significativa di quanto sia sfidante per un giovane di oggi la proposta controcorrente di donarsi in modo totale a Cristo e alla Chiesa».
Luigi invece ha 58 anni ed è da sempre impegnato nella vita parrocchiale di Tavullia, il Comune del Pesarese famoso come “patria” del campione di motociclismo Valentino Rossi. Nasce in una famiglia profondamente credente. Da sempre impegnato nell’Azione Cattolica, a soli 21 anni perde il fratello minore Paolo in un incidente stradale. «Un colpo durissimo per me – racconta – ma dovevo reagire anche per sostenere mia mamma Maria Luisa e mio papà Pietro», che di lì a poco si ammala gravemente. Ma il colpo più duro arriva l’anno seguente, «quando mi viene diagnosticata la sclerosi multipla». Una serie di avvenimenti drammatici e ravvicinati dai quali la fede familiare esce rafforzata. Poco alla volta Luigi si rialza. Studia Lettere classiche all’Università di Urbino e scopre la sua vocazione nel servizio quotidiano agli altri. Anziani, poveri e bisognosi della comunità sono la sua prima preoccupazione. Dopo aver frequentato l’Istituto superiore di Scienze religiose di Pesaro, riceve prima il lettorato e poi l’accolitato. «Mi rendevo sempre più conto – dice – che i servizi che svolgevo per la mia parrocchia di San Lorenzo non bastavano più e avevo capito che il Signore mi stava chiamando ad un impegno più forte». Tuttavia la condizione di salute andava peggiorando fino a costringerlo all’utilizzo della carrozzina. «Poi grazie all’aiuto dell’arcivescovo Piero Coccia e di tanti preti speciali – prosegue Luigi – ho capito che la mia malattia poteva servire come testimonianza. Così ho messo tutto nelle mani di Dio e nel 2018 sono stato ordinato diacono permanente». Quando la storia sembra ormai compiuta, il Signore torna a chiamare. E lo fa per voce della comunità. «I parrocchiani, di fronte alle difficoltà derivanti dall’avvicendamento di diversi parroci nel corso di pochi anni – spiega l’arcivescovo – si sono rivolti a me chiedendomi di ordinare Luigi sacerdote. La richiesta mi ha molto colpito e sorpreso e così l’ho condivisa con tutto il clero, che l’ha accolta all’unanimità». Nonostante il timore iniziale, anche per Luigi è stata una gioia immensa. «Una richiesta veramente profetica – conclude Salvucci –, segno che la vocazione scaturisce dal cuore di Dio, ma prende corpo e si riconosce nel grembo della comunità».

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