Trump firma la pace tra Rwanda e Congo Rdc
di Redazione
Il presidente Usa definisce l'accordo "un miracolo", ma i combattimenti continuano

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i leader di Rwanda e Repubblica democratica del Congo hanno firmato alla Casa Bianca l'accordo di pace. Trump ha presieduto la cerimonia definendo l'accordo un "miracolo", nonostante gli intensi combattimenti continuino nella Repubblica del Congo orientale. "Questo sarà un grande miracolo", ha detto il presidente degli Stati Uniti, definendo l'accordo "potente e dettagliato". Più cauti il presidente della RDC Fe'lix Tshisekedi e il presidente ruandese Paul Kagame. I due leader "passeranno molto tempo abbracciandosi e tenendosi per mano" in futuro, ha previsto Trump affermando anche che "tutti guadagneranno un sacco di soldi" da questi "accordi di Washington".
Gli accordi si basano su tre punti: il primo riguarda la cessazione delle ostilità, con l'istituzione di un cessate il fuoco, un programma di disarmo, un processo per il ritorno degli sfollati e misure di "giustizia" contro i responsabili di atrocità, ha detto Trump. La seconda componente è un quadro per l'integrazione economica regionale e l'ultimo punto riguarda la conclusione di accordi bilaterali tra gli Stati Uniti e ciascuno dei due Paesi sullo sfruttamento di minerali strategici, essenziali per le industrie ad alta tecnologia, di cui la RDC, in particolare, è ricca.
La firma, con cui sono stati formalizzati gli impegni assunti a giugno sotto l'egida di Washington, ha avuto luogo presso la sede del "Donald Trump Institute for Peace", l'organizzazione che fino a ieri si chiamava "American Institute for Peace", e che è stata ribattezzata dal Dipartimento di Stato e ora porta il nome del presidente americano sulla facciata. Kagame ha elogiato la mediazione di Trump che definito "pragmatica", avvertendo al contempo che ci sarebbero stati "alti e bassi" nell'attuazione dell'accordo. Anche Fe'lix Tshisekedi ha ringraziato il presidente Usa per aver segnato una "svolta" e ha salutato "l'inizio di un nuovo percorso", pur avvertendo che sarà "impegnativo" e "piuttosto difficile". Sul campo tuttavia i combattimenti infuriano da diversi giorni tra il gruppo armato M23, sostenuto da Kigali, e l'esercito congolese, sostenuto dalle milizie, nella provincia del Sud Kivu (RDC orientale).
L'M23 - che non ha mai riconosciuto ufficialmente i suoi legami con Kigali - e le autorità della RDC si accusano regolarmente a vicenda di violare il cessate il fuoco che si erano impegnati a rispettare nell'ambito di una mediazione parallela guidata dal Qatar a Doha. Questa mattina si sono verificati scontri a fuoco con armi pesanti e leggere nei pressi di Kamanyola, una città congolese controllata dall'M23, al confine tra Ruanda e Burundi, ha riferito un giornalista dell'AFP sul campo. I conflitti armati che affliggono la regione da tre decenni hanno causato lo sfollamento di centinaia di migliaia di persone e innescato una vasta crisi umanitaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Temi





