martedì 24 maggio 2011
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L’apprezzamento per le parole del cardi­nale Angelo Bagnasco è generale: dal la­voro al fine vita, dall’informazione alla politica. Parole che «giungono come un faro a il­luminare la buia notte del mondo del lavoro ita­liano, che patisce i colpi di una crisi economica glo­bale, lunga e pesante, ed ha avuto come conse­guenza il generarsi di un clima di forte sfiducia», secondo ad esempio il presidente del Movimen­to cristiano lavoratori, Carlo Costalli, per il quale bene ha fatto Bagnasco a richiamare in modo for­te l’attenzione su un «lavoro che manca o è pre­cario oltre ogni ragionevole parametro», quindi «motivo di angoscia per una parte cospicua delle famiglie italiane». E aggiunge il ministro della Gio­ventù, Giorgia Meloni: «Dobbiamo contrastare la mentalità secondo la quale il lavoro intellettuale sia un mestiere di serie A e quello manuale un me­stiere di serie B», oltre che «ridare giusta dignità alla produzione artigiana e al lavoro agricolo». L’Associazione Scienza & Vita, poi, «accoglie e con­divide l’auspicio espresso dal presidente della Cei per una legge sul fine vita ispirata al principio di precauzione dei beni in gioco e al diritto alla sa­lute, come previsto dalla Costituzione», ha detto Lucio Romano, il copresidente. Mentre Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, fa sapere che «il messaggio contenuto nelle parole del cardinale Bagnasco ci conforta nello specifico del nostro lavoro quotidiano a fa­vore della famiglia, ma ancora di più ci incorag­gia perché lo inserisce nella grande sfida di testi­moniare che la Buona Notizia del Vangelo è la ri­sposta più attesa per le ansie e le angosce del­l’uomo contemporaneo e della società tutta». Co­sì per il Forum «è tempo di passare dalle parole ai fatti», perché «ciò che è bene per la famiglia è be­ne per il Paese». Anche il Copercom (Coordinamento delle asso­ciazioni per la comunicazione) si associa alla preoccupazione espressa da Bagnasco, che foto­grafa con toni preoccupati lo stato dell’informa­zione in Italia: «In particolare preoccupa – sotto­linea il presidente, Domenico Delle Foglie – la sud­divisione di una parte della stampa italiana in op­poste tifoserie che manifestano una contiguità, se non una pericolosa fusione, con la politica». Il presidente del Rinnovamento nello Spirito, Sal­vatore Martinez, spiega come «plaudiamo alla pro­lusione del cardinale Bagnasco che rivela l’atten­zione dei nostri vescovi riservata alla questione antropologica e sociale che caratterizzano il no­stro Paese. Il livello di guardia è ormai superato e il presidente della Cei lancia un appello forte e chiaro perché non si indugi oltre nell’impegno di riformare la coscienza erronea che governa citta­dini e stato sociale». La politica, infine: «Siamo grati al cardinal Ba­gnasco per le sue lucide parole – sottolinea Roc­co Buttiglione, presidente Udc – che mostrano un’attenta lettura della realtà italiana». Secondo Pier Luigi Castagnetti (Pd), «ancora una volta la prolusione coglie nel segno nel giudicare gli ele­menti più vistosi della critica alla politica di oggi». Mentre per il leader centrista Pier Ferdinando Ca­sini, dalle parole del porporato tutti ci dobbiamo sentire chiamati in causa e nessuno deve stru­mentalizzare quello che dice la chiesa».
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