sabato 22 aprile 2023
Alla marcia di 18 chilometri tra Sinnai e il santuario mariano l’arcivescovo latino di Leopoli, che concelebra la Messa di avvio con l’arcivescovo di Cagliari Baturi nella notte tra lunedì e martedì
Il popolo della Madonna di Bonaria pellegrino nella notte, per la pace
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«Ho sempre partecipato, e anche quest’anno ci sarò, anche se farò il percorso in carrozzina. La Madonna è una presenza che ha sempre accompagnato la mia vita». La chiamano “la signora dei fiori” perché ogni anno porta con sé un mazzo di fiori da offrire alla Madonna: il suo nome è Maria Bonaria Tappara, ha 86 anni, è uno dei personaggi emblematici del pellegrinaggio a piedi da Sinnai al santuario della Madonna di Bonaria, a Cagliari, che nella notte tra lunedì e martedì vivrà la sua trentasettesima edizione. Un gesto che esprime una devozione popolare molto sentita nell’isola.

Quest’anno la Messa che darà avvio al gesto verrà concelebrata, un quarto d’ora dopo la mezzanotte, dall’arcivescovo latino di Leopoli, Mieczyslaw Mokrzycki, e dall’arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, Giuseppe Baturi, nell’anfiteatro Sant’Isidoro di Sinnai. Sarà un modo per rilanciare la domanda di pace che sale da tante parti del mondo e che rinsalda i legami con la Chiesa di Cagliari: un anno fa monsignor Baturi aveva incontrato – insieme al direttore della Caritas italiana, don Marco Pagniello – il confratello ucraino a Leopoli, ma i due sono legati da un’amicizia che risale ai tempi degli studi compiuti a Roma. Del viaggio in Ucraina Baturi ricorda «la bellezza di una Chiesa mobilitata, come il buon samaritano, a dare aiuto alle persone sofferenti, senza distinzione di appartenenza politica e religiosa. Il dolore presente si somma ora alla preoccupazione già avvertita per il futuro, tempo di ricostruzione materiale e spirituale. Poiché Cristo è la nostra pace, ogni gesto di amore costruisce la pace».

Nella notte tra lunedì e martedì i pellegrini si muoveranno a piedi da Sinnai verso il santuario di Nostra Signora di Bonaria lungo un itinerario di 18 chilometri, alle 8 è previsto l’arrivo e l’atto di consacrazione alla Madonna di Bonaria, patrona massima della Sardegna. È una devozione plurisecolare ma ancora molto viva, quella che porta migliaia di persone a onorare la Vergine in questo luogo.
Era il 25 marzo del 1370 quando sulla spiaggia di Bonaria si arenò una cassa di legno portata dalle correnti marine dopo il naufragio di una nave spagnola. All’interno venne trovata una statua in legno della Madonna con il Bambino Gesù che tiene nella mano destra una candela. Collocata in una chiesetta fatta costruire qualche anno prima da Alfonso IV d’Aragona e affidata ai frati Mercedari, divenne presto meta di pellegrini provenienti da tutta l’isola per rendere omaggio alla “Signora” venuta dal mare. Una consuetudine che dopo la seconda guerra mondiale si era andata spegnendo, ma che dal 1987 ha ripreso vigore in seguito all’iniziativa di quattro giovani di Comunione e Liberazione che proposero al parroco di Santa Barbara in Sinnai, don Giovanni Abis, di rilanciare il pellegrinaggio. All’alba del 25 aprile del 1987 si misero in marcia in 250, e da quell’anno il cammino ha visto la partecipazione di un numero crescente di persone. Era la Domenica delle Palme, e proprio in quel giorno Giovanni Paolo II si trovava in visita apostolica a Buenos Aires, che deriva il suo nome proprio dalla Madonna di Bonaria: dal colle cagliaritano erano partiti i marinai che, dopo essere scampati a una tempesta, approdarono in una terra dove fondarono una città alla quale – sciogliendo un voto fatto nel momento del pericolo – vollero dare lo stesso nome del colle dove viene venerata la Madonna che li aveva salvati.

Dal 2020 al 2022 l’emergenza legata al Covid aveva indotto gli organizzatori dell’Associazione culturale Il Segno a utilizzare modalità alternative di partecipazione come il collegamento in streaming, ma quest’anno si torna finalmente in presenza, con una partecipazione che si annuncia molto numerosa. L’evento potrà essere seguito in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del pellegrinaggio.
Pierangelo Soi, uno dei quattro pionieri, sottolinea la dimensione popolare dell’iniziativa, «che vede camminare insieme persone di parrocchie, associazioni e movimenti in un gesto di popolo che è insieme di unità della Chiesa sarda e di testimonianza pubblica della fede che ci anima. Quando abbiamo cominciato nel 1987 eravamo consapevoli di essere eredi e continuatori di una tradizione antica, ma la ricchezza del passato rischia di appassire se non rivive in un’esperienza presente. Abbiamo solo soffiato sulla brace perché il fuoco tornasse a ravvivarsi, il resto lo ha fatto e continua a farlo la Madonna».

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