mercoledì 12 ottobre 2011
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In Egitto, con la repressione di una manifestazione pacifica di cristiani e gli scontri di domenica, nei quali sono morti più di 30 copti ortodossi, si è tentato di "minare la coesistenza pacifica", che invece è "essenziale in questo momento di transizione". E Benedetto XVI, "profondamente rattristato" e vicino alle famiglie delle vittime, "sostiene gli sforzi delle autorità egiziane, civili e religiose, in favore di una società in cui siano rispettati i diritti umani di tutti e, in particolare, delle minoranze, a  beneficio dell'unità nazionale".

Nell'accorato appello pronunciato dal Papa dopo l'udienza generale, davanti a oltre 14 mila persone, c'è tutta la preoccupazione per il destino dell'Egitto del dopo Mubarak e per la sorte dei cristiani. Ieri ha presentato le sue dimissioni il vicepremier egiziano Tantawi, a causa delle violenze delle forze di polizia contro i copti, e nelle parole di Benedetto XVI c'è il sostegno a una linea di governo che emargini i violenti, lavori per la pacificazione e rispetti i diritti delle minoranze.

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