COSA HA DETTO PAPA FRANCESCO AI GIOVANI? (IL TESTO)
«Aprite la porta del vostro cuore, fate entrare Gesù». Così Papa Francesco si è rivolto in spagnolo, alle migliaia di giovani presenti nell'area di Kololo Airstrip di Kampala.
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"Una esperienza negativa può trasformare un muro in orizzonte che si apre al futuro", afferma il Pontefice. "Questa non è magia ma opera di Gesù, perché è il Signore e può fare tutto e Gesù - aggiunge - ha sofferto l'esperienza più negativa della Storia: è stato insultato, rifiutato, assassinato. Gesù per il potere di Dio, è risorto. Lui può fare in ognuno di noi tutto".
E ai giovani chiede: "Siete pronti a trasformare tutte le cose negative in positive? Siete disposti a trasformare l'odio in amore? Siete disposti a trasformare la guerra nella pace?".
Il Pontefice, a bordo della papamobile ha compiuto un giro lungo tutta l'area, per salutare i fedeli presenti fin dal mattino e che hanno seguito sui megaschermi la messa celebrata a Namugongo in onore dei martiri ugandesi.
Musiche, canti e danze, hanno accolto l'arrivo del corteo di auto del Papa. IL VIDEO (Catholic News Agency)
Grande l'entusiamo dei ragazzi che si accalcano per poter vedere o toccare il Pontefice lungo il suo tragitto. L'incontro con i sacerdoti, i religiosi e i seminaristi "Le diocesi con molti sacerdoti si offrano a quelle che hanno meno clero, in questo modo l'Uganda continuerà ad essere missionaria". Papa Francesco, durante il suo discorso a braccio davanti a sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi nella cattedrale di Kampala in Uganda, ha invitato alla generosità tra le Chiese. Legandolo al tema della fendeltà: "Fedeltà significa offririsi al vescovo per andare in un'altra diocesi che ha bisogno di sacerdoti e questo non è facile, fedeltà significa perseveranza nella vocazione", ha sottolineato Bergoglio che ha anche invitato i sacerdoti a "non smettere di pregare" e ad "andare regolarmente dal confessore". "Non dimenticatevi di tutto quello che Dio ha fatto per il vostro popolo, chiedete la grazia della memoria - ha aggiunto Francesco - Il principale nemico della memoria è l'oblio, ma non è il piu pericoloso, il nemico più pericoloso è abituarsi a godere dei beni dei nostri padri". E ha sottolineato che "la chiesa in Uganda non può abituarsi mai al ricordo lontano dei martiri", ma "per essere fedele a questa memoria deve continuare a essere testimone".