sabato 28 maggio 2011
Il primo atto concreto dell'intesa intesa firmata oggi sarà la realizzazione di una cittadella dell'artigianato, che sorgerà nella zona orientale della città, su un suolo di proprietà della Curia arcivescovile.
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Reinserimento occupazionale per i soggetti espulsi dal lavoro, emersione del lavoro e creazione di nuova occupazione, anche attraverso percorsi di orientamento e formazione al lavoro per i giovani. Sono queste le linee guide del patto per il lavoro promosso dalla Chiesa di Napoli e che questa mattina è stato sottoscritto, alla presenza del presidente della Giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, dall'arcivescovo della diocesi partenopea, il cardinale Crescenzio Sepe, dalle organizzazioni sindacali, rappresentate dai segretari Raffaele Bonanni, Susanna Camusso e Giovanni Centrella (Luigi Angeletti è stato rappresentato dal segretario regionale Anna Rea), dal mondo delle imprese, con il vice presidente di Confindustria, Cristiana Coppola. Il primo atto concreto di questa intesa sarà la realizzazione di unacittadella dell'artigianato, che sorgerà nella zona orientale della città, su un suolo di proprietà della Curia arcivescovile."I napoletani, come tutti i campani, sono stanchi di aspettare opportunità occupazionali che non arrivano", ha detto Sepe ricordando che, purtroppo, l'unica azienda che non chiude mai i battenti è l'azienda della malavita che "mostra con orgoglio i suoi fatturati per chiamare a raccolta le nuove leve". Da qui l'appello - accolto dalle imprese e dal sindacato - a fare fronte comune per assicurare soprattutto ai giovani  nuove opportunità di inserimento."Siamo di fronte a una realtà preoccupante che, soprattutto qui a Napoli e nel Mezzogiorno - ha aggiunto Sepe - si espande sempre di più come una macchia che sporca e si allarga, contaminando tutto quello con cui viene a contatto". Per la vicepresidente di Confindustria, Cristiana Coppola, bisogna dire basta all'assistenzialismo, anche perché non ci sono più le condizioni e sollecitando una nuova immagine per il Mezzogiorno. "Il lavoro non è solo l'emergenza di questa regione. Nel lavoro c'è l'identità e la dignità delle persone", ha detto la leader della Cgil, Susanna  Camusso mentre a giudizio di Raffaele Bonanni per uscire da questa situazione di stallo "è necessario lavorare tutti insieme, e le istituzioni devono fare il proprio lavoro. Tuttavia - ha concluso - ognuno di noi deve trovare il coraggio di contrastare questo abbandono e la mancanza di speranza".
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