domenica 15 marzo 2020
Il cardinal Betori durante l'atto di affidamento alla Santissima Annunziata

Il cardinal Betori durante l'atto di affidamento alla Santissima Annunziata - Ufficio stampa diocesi di Firenze

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Betori: preghiera di affidamento alla Vergine Annunziata

O Vergine Annunziata, che hai accolto con fedeltà la Parola dell’Altissimo, e per opera dello Spirito Santo hai concepito il Verbo della Vita, rivolgi a noi il Tuo sguardo ed ascolta la nostra preghiera.

A Te, Salute degli infermi e Aiuto dei cristiani, rivolgiamo le preghiere e le invocazioni di tutta l’umanità.

A Te affidiamo in modo particolare l’Arcidiocesi di Firenze, la città, i borghi e i paesi del suo territorio, e tutte le terre di Toscana, soprattutto in questo tempo di prova, in cui sperimentiamo ancora una volta la nostra umana fragilità.

Accogli nel tuo abbraccio materno, accompagnandoli fino al Padre, quanti muoiono a causa del morbo che si diffonde con tanta violenza,

Consola i malati, i sofferenti, gli infermi e tutti coloro che sono nella prova custodendoli con la grazia del tuo Figlio

ed il balsamo del tuo amore.

Assisti i medici e tutti gli operatori sanitari: per tuo dono siano immagine viva del Cristo,

vero Buon Samaritano della storia che anche oggi si china su quanti sono nel dolore.

Illumina le autorità pubbliche con la grazia dello Spirito Santo perché compiano, in ogni situazione, le scelte più giuste per il bene comune.

Sostieni le nostre comunità cristiane, smarrite e sofferenti per non avere il dono di celebrare insieme l’Eucaristia: alimentate dalla preghiera personale, possano adorare il Padre in spirito e verità.

Custodisci tutti noi sotto il manto della Tua protezione; benedici ogni desiderio di bene; accompagna e sostieni i nostri passi ravvivando in noi fede, speranza e carità.

O Vergine Annunziata, immagine e modello della Chiesa, veglia sul nostro cammino verso la pienezza della vita che riceveremo dall’incontro pasquale con il Risorto. Amen.

(arcivescovo di Firenze)

Moraglia: Preghiera a San Michele Arcangelo

O glorioso e potente San Michele Arcangelo, il cui nome significa “Chi come Dio?”, tu, dal Sommo Bene, sei stato prescelto fra i suoi servitori fedeli, come la guida di chi si oppone al Male, alla Malvagità e al Maligno, proteggi, in questi giorni di sofferenza, tutti gli uomini e coloro che a te si rivolgono, indica loro il volto misericordioso di Dio.
Sostienici nel cammino e ascolta le nostre invocazioni.
Vigila su di noi, aiutaci nella nostra fragilità e impotenza, non permettere che veniamo meno, riguarda, in particolare, i malati e i loro familiari, i medici, gli infermieri e chi è chiamato a decidere del bene di tutti.
San Michele Arcangelo, abbrevia questi giorni di prova, fa che, presto, le strade e le piazze delle nostre città e paesi, oggi, così vuote, silenziose e tristi ritornino ad animarsi.

Ottienici di diventare più buoni, ossia, di appartenere di più
a Dio, la sorgente di ogni bene, di ogni verità e riconciliazione.

San Michele Arcangelo, prega per noi!

(patriarca di Venezia)

Fiorini Morosini: atto di consacrazione alla Madonna della Consolazione

Vergine Santissima,
Madre della consolazione, Avvocata del popolo reggino,
siamo idealmente raccolti nel tuo Santuario dell’Eremo
dinanzi alla tua sacra immagine.

Accanto al Vescovo, che in questo momento ti prega, o Madre,
ci sono tutti i reggini della città e della provincia,
quelli emigrati in altre parti d’Italia e del mondo.

Sono qui ai tuoi piedi anche i nostri amministratori, il sindaco, tutti coloro a cui sono affidate le sorti della città.

O Maria, siamo davanti a te a chiederti aiuto e protezione,
perché stiamo attraversando un momento difficile,
tutto buio, che sembra toglierci la luce.

Il nostro animo, perciò, è dominato dall’angoscia e dalla paura.
E allora siamo qui a chiederti aiuto e protezione.

Siamo qui perché tu, Madre della consolazione,
ci possa consolare con un segno di speranza.

Il canto tradizionale con il quale ti esprimiamo amore e devozione,
esalta e ricorda gli interventi prodigiosi del passato
con i quali hai trasformato la paura in serenità,
i pericoli in sicurezza, il dolore in gioia, la morte in vita.

Siamo qui, o dolcissima Madre, per supplicarti a non abbandonarci.
Fa’ che anche noi possiamo raccontare alle generazioni future
le grazie della tua potente intercessione presso Dio.

Noi oggi ci consacriamo nuovamente a te.

Ti consacriamo tutta la Chiesa Diocesana con i suoi pastori, che si offrono a Te.
Estendi la tua benedizione sul Papa e su tutta la Chiesa:
sui vescovi, i sacerdoti, i diaconi i religiosi, e i giovani consacrati e seminaristi,
su tutto il popolo di Dio, che in tutte le parti del mondo ti supplica di allontanare questo flagello.

Ti consacriamo noi stessi e le nostre famiglie,
chi ci governa, chi vigila sull’ordine pubblico, chi provvede ai nostri bisogni quotidiani.

Ti consacriamo gli anziani, i giovani e i ragazzi,
tutti i tuoi devoti sparsi per il mondo intero.

Veglia sugli ammalati e dona loro conforto e speranza.
Sta’ accanto ai medici e a tutto il personale sanitario e dona loro scienza e fortezza.

Consolaci ancora una volta, o Madre della Consolazione,
e dissipa queste tenebre, che si sono addensate su di noi.

Noi trasformeremo questo tempo di dolore in un momento di grazia,
perché, ripensando ai veri valori della vita,
che mai come in questo momento stiamo apprezzando e assaporando,
possiamo uscire purificati e rinnovati da questa prova.

Amen.

(arcivescovo di Reggio Calabria-Bova)

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