sabato 21 maggio 2011
Benedetto XVI si è collegato oggi con la Stazione spaziale internazionale in occasione dell'ultima missione dello Shuttle Endeavour. Il Papa ha rivolto un saluto e delle domande agli astronauti della Stazione spaziale, tra cui i due italiani Paolo Nespoli e Roberto Vittori. "Credo che stare lassù sia  anche un'avventura per riflettere sulle nostre origini, i cieli possono farci meditare sulla creazione. Noi vogliamo che si rifletta sempre sulla creazione".
- Benedetto XVI  ai docenti della Cattolica: la fede illumina la ricerca
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Benedetto XVI si è collegato oggi con la Stazione spaziale internazionale in occasione dell'ultima missione dello Shuttle Endeavour. Il Papa ha rivolto un saluto e delle domande agli astronauti della Stazione spaziale, tra cui i due italiani Paolo Nespoli e Roberto Vittori. "Credo che stare lassù sia  anche un'avventura per riflettere sulle nostre origini, i cieli possono farci meditare sulla creazione. Noi vogliamo che si rifletta sempre sulla creazione". Così papa Benedetto XVI si rivolge all'astronauta italiano Roberto Vittori, arrivato da poco a bordo della Stazione spaziale internazionale.IL PAPA CONDIVIDE IL DOLORE PER LA MORTE DI MADRE ASTRONAUTATra le domande rivolte ai membri dell'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale, Benedetto XVI ne ha fatta una all'astronauta italiano Paolo Nespoli, la cui mamma è morta durante la missione. "Caro Paolo, tutti ti siamo stati vicini, anch'io ho pregato per lei - ha detto il Papa -. Come hai vissuto questo momento di dolore: ti sei sentito lontano o comunque parte di una comunità?". "Santo Padre - ha risposto l'astronauta italiano -, ho sentito le vostre preghiere arrivare quassù. I miei colleghi a bordo della Stazione mi sono stati vicini in questo momento per me molto intenso". "Sono grato di tutto questo - ha aggiunto -. Mi sono sentito lontano ma anche molto vicino, e questo è stato per me di grande sollievo".LA MEDAGLIA DI MICHELANGELOOggi ha volato sulla Stazione Spaziale Internazionale, la medaglia di Michelangelo affidata dal Papa all'astronauta Roberto Vittori. È stato lo stesso Vittori a lasciarla libera di oscillare nell'aria, passandola al collega Paolo Nespoli, nel corso del collegamento con il Papa. Sulla medagliad'argento c'è l'incisione di Michelangelo che raffigura "la creazione dell'uomo" e Vittori l'ha fatta volare a bordo della Stazione Spaziale dopo aver risposto alla domanda di Benedetto XVI sul significato e il valore dell'esplorazione spaziale, come "un'avventura alla ricerca delle origini dell'umanità".Vittori, astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e colonnello dell'Aeronautica Militare, ha risposto osservando che "sebbene il lavoro a bordo della Stazione Spaziale sia molto intenso, abbiamo comunque l'opportunità di guardare all'esterno e di vedere la Terra, un pianeta blu e bellissimo". La sua bellezza, ha aggiunto, "fa bene al cuore e guardandola viene spontaneo pregare, pregare per noi, per le nostre famiglie e per il futuro".GLI ASTRONAUTI: PORTEREMO AI GIOVANI MESSAGGIO DI UNITA'Agli astronauti dell'equipaggio della Stazione spaziale internazionale, papa Benedetto XVI ha chiesto quale sarà il messaggio che porteranno con sé al ritorno sulla Terra e che vorranno trasmettere ai giovani, dai quali saranno guardati come eroi. "Guardando sopra di noi - hanno risposto - possiamo vedere il resto dell'universo che deve essere ancora esplorato. Il nostro è solo un esempio di quello che si può fare uniti, stando tutti insieme. Dobbiamo fare in modo che i giovani sappiano che c'è ancora intero universo da scoprire ed esplorare".
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