giovedì 1 novembre 2012
​Una festa che celebra quella comunione che lega la Chiesa in cammino nella storia con i testimoni che hanno vissuto in modo esemplare questo itinerario tra gli uomini. Sarà vissuta così in tutto il mondo l’odierna solennità di Tutti i Santi, giornata che prevede per le 12 in piazza San Pietro la recita dell’Angelus da parte di Benedetto XVI.
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Una festa che celebra quella comunione che lega la Chiesa in cammino nella storia con i testimoni che hanno vissuto in modo esemplare questo itinerario tra gli uomini. Sarà vissuta così in tutto il mondo l’odierna solennità di Tutti i Santi, giornata che prevede per le 12 in piazza San Pietro la recita dell’Angelus da parte di Benedetto XVI. Alla preghiera del Pontefice si uniranno idealmente tutte le comunità locali, che saranno chiamate anche a vivere la Giornata della santificazione universale, promossa dal movimento «Pro Sanctitate». Un evento ideato nel 1957, nel cuore di Roma, dal servo di Dio don Guglielmo Giaquinta, allora giovane sacerdote e fondatore del movimento. «La Chiesa celebra i 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II e noi, in docile obbedienza, vogliamo celebrare il quinto capitolo della "Lumen Gentium", la Costituzione dogmatica del Concilio stesso dedicata alla universale vocazione alla santità», sottolinea Loretta Angelini, rappresentante del «Pro Sanctitate» presso la Consulta nazionale delle aggregazioni laicali.«Celebrare la Giornata significa in modo particolare privilegiare la dimensione personale, perché ciascuno è chiamato alla santità; sottolineare l’aspetto culturale che aiuta ad approfondire questo messaggio fondamentale della Chiesa; evidenziare l’aspetto celebrativo attraverso la preghiera eucaristica. E, infine, dare spazio all’aspetto missionario che non può prescindere dall’annuncio gioioso di questa vocazione», precisa Loretta, ricordando che il tema della Giornata della santificazione universale è «Affamati dello stesso pane», con un chiaro riferimento eucaristico.«Il mondo di oggi e l’uomo di oggi che vive e soffre ha bisogno di ritrovare il primato di Dio. Il nostro fondatore ci ha insegnato che l’Eucaristia è sacramento di amore dove Gesù dona il proprio Corpo perché tutti possano mangiarne. E ci ha invitato a riflettere su questo miracolo di amore», aggiunge la rappresentante della «Pro Sanctitate», auspicando che dalla preghiera scaturisca lo slancio dell’annuncio evangelico.Stasera alle 18, nella Cattedrale pescarese di San Cetteo, l’arcivescovo di Pescara-Penne Tommaso Valentinetti presiederà la Messa in occasione della celebrazione diocesana della Giornata, «per riaccendere in tutti il desiderio personale e comunitario non solo dell’Eucaristia, vero pane di vita, ma di quel rapporto vitale con Dio, che si alimenta quotidianamente in una autentica vita di fede», spiegano gli organizzatori di «Pro Sanctitate».Ieri sera a Imperia, invece, si è svolta una veglia di preghiera organizzata dal movimento presso la Chiesa Ave Maris Stella a Porto Maurizio. La prima parte è stata animata da un gruppo di giovani appartenenti a diversi gruppi, con la collaborazione della pastorale giovanile, mentre la seconda parte è stata preparata dagli adulti appartenenti a diversi movimenti e parrocchie. «Il Pane, corpo di Cristo, ci parla di una logica soprannaturale, quello di un Dio fatto uomo, morto sulla Croce, risuscitato che ha voluto rimanere con i fratelli che ha redento attraverso l’Eucaristia. Anche questo colma i bisogni degli uomini, quelli di una comunione quotidiana che ristora e sostiene», evidenzia Maria Mazzei, membro del movimento ligure. Domenica 4 novembre a mezzogiorno, infine, è in programma una celebrazione eucaristica al Duomo di Porto Maurizio, presieduta dal vicario generale Giorgio Brancaleoni. «Anche questa è esperienza di Chiesa in comunione con il vescovo, esperienza di Chiesa affamata di divino che in questo anno vuole sperimentare una fede professata, celebrata, vissuta e pregata», conclude Mazzei.
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