mercoledì 1 aprile 2020
Don Camillo Longo aveva fondato il Centro don Orione di Bergamo. Contagiato dal Covid-19, è morto il 19 marzo: dal suo letto d'ospedale aveva dato coraggio a tutti
Camillo Longo celebra Messa e a destra in ospedale con il rosario sulle spalle

Camillo Longo celebra Messa e a destra in ospedale con il rosario sulle spalle - Combo Vatican News

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Aveva 95 anni, don Cirillo Longo: tanta vita alle spalle, tanta forza ancora nel cuore. Era stato ricoverato il 12 marzo scorso dopo essere risultato positivo al coronavirus: all'ospedale di Bergamo, epicentro della lotta AL terribile morbo, don Cirillo non si era dato per vinto. “Non abbiate paura, perché tutti siamo nelle mani di Dio. Ci vediamo di là”, sono state le sue ultime parole prima di spirare, dopo una settimana di degenza, il 19 marzo scorso.

Ha sofferto, ma ha anche cercato di sollevare il morale, con la sua fede, gli altri malati e il personale che li curava: pregava il Rosario, diffondeva parole di speranza. Una sua foto scattata poco prima della morte, ha colpito moltissimo l'attenzione degli utenti del web e del social: respiratore sulla bocca, un rosario sulla spalla e le braccia alzate al cielo e i pugni chiusi in segno di vittoria.

"Un gesto di esultanza e coraggio rimarcato dagli occhi dell’anziano sacerdote che esprimono una vitalità travolgente fondata nella certezza della misericordia di Dio", scrive Vatican News.

Don Cirillo conobbe don Luigi Orione, proclamato santo nel 2004 anche grazie ad alcune sue preziose testimonianze. Nel 1988 promosse e realizzò con don Guido Boschini il Centro don Orione di Bergamo, che piange la morte di altri tre sacerdoti per il Covid-19.

“Per noi di Bergamo – si legge nel comunicato del Centro don Orione -, senza nulla togliere a tutti gli altri direttori che si sono susseguiti nella nostra Casa, Don Cirillo è e rimarrà un’istituzione, conosciutissimo e stimato su tutto il territorio bergamasco”.

“Il suo spirito combattivo (lo dimostra anche la fotografia scattata poche ore prima della sua dipartita), la sua determinazione e la sua creatività sono sempre state da sprone a tutti noi – prosegue la nota -. Se chiedessimo agli operatori: “cosa ricordi di don Longo?”, sicuramente tutti risponderebbero: il suo allegro fischiettare per annunciare la sua presenza, sia durante il giorno, che nelle sue visite notturne al personale del turno di notte”.

Don Cirillo aveva reso servizio in altre case del Cottolengo, dedicate alla cura e all’assistenza dei disabili gravi: trascorse sei anni al Piccolo Cottolengo Friulano di Don Orione, che si trova a Santa Maria la Longa, in provincia di Udine. Ecco il ricordo che Elena Venni, operatrice della struttura, affida a Vatican News: "Era una persona solare, sempre pieno di vita nonostante avesse tanti anni … Aveva tanta esperienza e aveva girato le case di Don Orione in tutto il mondo. E’ sempre stato molto presente: ogni giorno, anche più volte al giorno, veniva in reparto, aveva un sorriso per tutti, una buona parola per tutti e anche per noi: anche per noi che lavoriamo all’interno. Tante volte, magari, eravamo anche un po’ tristi, ma lui veniva sempre con il sorriso e ti diceva: “Ma sì, dai, dai, su su, che tutto passa …”. Come ha detto anche ai suoi compagni di corsia, prima di abbracciare la Croce.

Don Cirillo Longo era nato a Saletto (Padova) il 18 marzo 1925: 78 anni di professione religiosa, 67 anni di sacerdozio. Era entrato nella Congregazione il 23 ottobre 1937 a Tortona (Alessandria). Lo stesso don Luigi Orione (santo fondatore della Congregazione approvata il 21 marzo 1903) gli aveva messo la “tonaca” sacerdotale. È stato il testimone dei miracoli del fondatore, quando durante la Seconda Guerra mondiale, nei momenti disperati di paura e di fame, bastava una preghiera, recitata con fede ardente, con l’amore filiale da tutti i seminaristi, per veder arrivare un aiuto inaspettato, l’aiuto che veniva dal Cielo, attraverso i soldati.

QUI LA SUA BIOGRAFIA


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