venerdì 26 maggio 2017
Alla sua prima uscita pubblica da presidente della Cei, il cardinale Bassetti visita l'istituto professionale Don Bosco dove studiano 250 ragazzi di 24 nazionalità diverse: integriamoci nell'amore
Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. (Foto Siciliani d'archivio)

Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. (Foto Siciliani d'archivio)

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«Non sono le religioni che provocano violenze e terrorismo, sono loro schegge impazzite. Vediamo creature pazze di furore e impazzite di odio, ma anche per noi in passato è stato così visto che i terroristi rossi venivano anche dalle nostre università cattoliche». Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, a Perugia nella sua prima uscita pubblica da presidente dei vescovi italiani. «Musulmani, ebrei e cristiani credono in un unico creatore - ha detto - e il mescolarsi delle razze è inevitabile. Chi nega questo nega l'uomo e qualsiasi principio di umanesimo».

«Integrazione vuol dire anche accoglienza. O facciamo una guerra perpetua o ci integriamo nell'amore e nella fraternità umana e cristiana. Io ho scelto con chiarezza questa seconda via»: così il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti alla sua prima uscita a Perugia, la città di cui è arcivescovo, dopo la nomina.

Bassetti si è recato all'Istituto Don Bosco, dove 250 studenti di 24 diverse nazionalità ricevono una qualifica professionale: «È proprio da questo contesto in cui vivono i ragazzi, in cui sono educati e rispettati da tutti i punti di vista, che si può fare un'integrazione meravigliosa», ha sottolineato il cardinale Bassetti presiedendo una preghiera interreligiosa. «I ragazzi quando sono insieme e pensano al futuro e cercano anche di trovare una occupazione che dia dignità alla loro vita - ha sottolineato il presidente della Cei - non pensano se sono cristiani, ebrei, musulmani o di altre religioni».

Alla visita all'Istituto Don Bosco erano presenti, tra gli altri, anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e il sindaco di Perugia, Andrea Romizi.

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