mercoledì 26 luglio 2017
Venerdì ritorna la reliquia venerata da oltre 2 milioni di russi a Mosca e San Pietroburgo
Il Patriarca Kirill bacia la reliquia di san Nicola (Ansa)

Il Patriarca Kirill bacia la reliquia di san Nicola (Ansa)

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Il ritorno a Bari della reliquia «va inquadrato nella esperienza che il popolo russo ha vissuto e, attraverso di esso, tutta la cristianità». Si è trattato di «un ecumenismo di popolo, che molte volte è più intenso e può essere più determinante dell’ecumenismo dei capi delle Chiese cristiane». Lo ha detto ieri a Bari l’arcivescovo di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci, presentando il programma dei festeggiamenti per il ritorno di una costola di san Nicola, che dal 21 maggio è in Russia dove, secondo i dati forniti da Mosca, al 24 luglio è stata venerata da oltre due milioni e duecentomila fedeli. La reliquia è stata esposta a Mosca per essere poi trasferita a San Pietroburgo, da dove rientrerà il 28 luglio a Bari.

Ad accompagnare la reliquia, che atterrerà all’aeroporto barese alle 19, ci sarà, tra gli altri, il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Koch guiderà una delegazione composta, tra gli altri, dall’arcivescovo Cacucci e da padre Ciro Capotosto, priore della Basilica di San Nicola.

La delegazione mercoledì 26 è stata a San Pietroburgo e nella mattinata di venerdì 28 luglio incontrerà il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill. Dopo il ritorno della reliquia a Bari, Koch celebrerà nella Basilica nicolaiana, alle 20, i Secondi Vespri della Traslazione di san Nicola, in continuità con quanto avvenuto a Mosca, quando Kirill accolse la reliquia nella Cattedrale di Cristo Salvatore, celebrando i Primi Vespri della Traslazione. Al termine si svolgerà una processione in cripta per la reposizione della reliquia nella tomba del Santo.

La conferenza stampa di ieri, martedì, è stata anche l’occasione per tracciare un bilancio del trasferimento della reliquia. «Si è trattato di un evento che è andato al di là di ogni previsione» e che ha dimostrato che «il popolo di Dio vive l’unità», ha commentato Cacucci. «Il discorso del patriarca Kirill quando ha accolto la reliquia è stato determinante. Ha svolto un intervento aperto all’unità dei cristiani » ha spiegato Cacucci. Kirill l’ha inoltre considerato un evento storico ed ha espresso «grande gratitudine verso il Papa», ha proseguito l’arcivescovo barese.

È stato papa Francesco, attraverso una lettera, a comunicare all’arcivescovo Cacucci di mettere a disposizione del patriarca Kirill una reliquia del santo. Si tratta di un gesto straordinario», ha scritto il Pontefice, che, inoltre, ha sottolineato nella lettera l’importanza del tema delle reliquie e della comune venerazione dei santi per il dialogo ecumenico. «Si è trattato – ha aggiunto Cacucci a margine della conferenza stampa – dell’evento ecumenico di popolo più rilevante dopo il Concilio».

«Abbiamo vissuto un evento straordinario» ha evidenziato padre Capotosto, che «si sposa con la vocazione che noi domenicani viviamo qui nella Basilica», accogliendo le migliaia di pellegrini russi che ogni anno arrivano in pellegrinaggio e concedendo la cripta per la celebrazione della Divina Liturgia. «Abbiamo seminato – ha proseguito – un giorno speriamo che i frutti, giunti a maturazione, possano essere raccolti».

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