sabato 14 aprile 2018
Al via gli spot tv. Al centro i progetti di carità in Italia e nel mondo. Nei filmati il doposcuola contro la devianza, la lotta alla dispersione scolastica, la casa anti-violenza...
8xmille, ecco gli spot tv per le opere di carità nel mondo
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La Chiesa si racconta in nove opere. E chiede ai cittadini di riconfermare con l’8xmille la fiducia e il sostegno alla sua missione. Torna da domani sui media nazionali la campagna di comunicazione della Cei che invita a scoprire un anno di interventi pastorali, dall’azione dei sacerdoti fino a migliaia di progetti caritativi in tutta Italia. Dodici mesi in trasparenza “stretti” in cifre, testimonianze, rendiconti e filmati dai luoghi dove tanti, ogni giorno, trovano porte aperte e speranza restituita.

La firma è il primo passo della condivisione. E ogni anno i cittadini sono chiamati a pronunciarsi liberamente, destinando risorse per l’annuncio del Vangelo in Parola e opere. Gli spot tv, con la regia di Stefano Palombi e la fotografia di Francesco Zizola, verranno trasmessi nelle prossime settimane anche sui siti web 8xmille.it e chiediloaloro.it, con passaggi radio e affissione urbana. Funzionerà invece tutto l’anno online la Mappa 8xmille.

Tra le nove opere scelte quest’anno il piano anti-dispersione scolastica e di contrasto alla povertà familiare “Ci interessiamo a te” della Caritas di Siracusa, guidata da don Marco Tarascio, in una provincia dove la percentuale di under 19 senza licenza media né diploma è doppia rispetto al resto del Paese.

Quindi il doposcuola anti-devianza “Casa Santa Luisa” di Terlizzi (Bari), nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, dove parroci ed educatori non si arrendono allo svantaggio sociale in cui crescono troppi ragazzi, lavorando su conflitti familiari e apprendimento al fianco di scuole, scout, gruppi sportivi, oratori e Tribunale dei minori. Un modello anti-baby gang, da imitare in tutta Italia in questo momento storico delicato, di crescenti disuguaglianze, «in cui – come spiega il coordinatore Edgardo Bisceglia – ovunque cova una nuova rabbia, dovuta alla consapevolezza di diventare invisibili, di non contare nulla».

Quindi la casa della Caritas San Vincenzo De Paoli-Conte Gaetano Bonoris di Guidizzolo (Mantova) dove comincia la vita nuova per madri con figli in fuga da violenze familiari, e a Cosenza la mensa per i poveri “Casa nostra” (6mila pasti l’anno, 200 visite mediche, 60 volontari). Aperta con fondi 8xmille nel palazzo arcivescovile, «è nata per separati, licenziati e nuovi poveri, con alloggi temporanei da cui ripartire.

E ancora il centro polivalente di Amatrice, simbolo – all’indomani del sisma di agosto 2016 – dell’estesa azione per la ricostruzione della Caritas nel Reatino e nelle altre sei diocesi marchigiane colpite.

Infine a Massa i nuovi spazi per la comunità nella parrocchia della Visitazione della Beata Vergine Maria, una delle chiese cittadine più antiche.

Non mancano due esempi di interventi nel Terzo Mondo: a Betlemme l’accoglienza degli anziani di Terra Santa da parte delle suore della Società Antoniana per rinsaldare i legami tra i cattolici d’Oriente e d’Occidente.

E le scuole materna ed elementare di Kaolack, in Senegal, aperte dalle Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore dove studiano oltre 500 bambini. Finali inediti per tante vite difficili, scritti da sacerdoti e volontari che non hanno distolto lo sguardo, oltre che da tutti i cittadini italiani che a distanza hanno verificato quanto valore racchiuda la firma quando diventa condivisione.

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