venerdì 25 settembre 2020
La Comunità di Sant'Egidio in Piazza San Pietro accanto a papa Francesco. Le celebrazioni principali nelle diocesi di Piemonte e Valle d'Aosta. Coperte termiche sulla Basilica di S.Francesco ad Assisi
Ahmed, in un campo per migranti in Serbia, al confine con l'Ungheria

Ahmed, in un campo per migranti in Serbia, al confine con l'Ungheria - Reuters

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"Costruire il Regno di Dio è un impegno comune a tutti i cristiani, e per questo è necessario che impariamo a collaborare in perfetta unione di pensiero e di sentire (1 Cor 1,10), come consiglia San Paolo”. Così papa Francesco presentando il Messaggio per la 106.ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2020 dal titolo: “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire”. (QUI IL TESTO DEL MESSAGGIO)

La Giornata cade in tutto il mondo domenica 27 settembre ed è un appuntamento che la Chiesa celebra dal 1914 per dimostrare la preoccupazione per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano molte sfide, e per aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione.

In Italia le celebrazioni principali si svolgeranno nelle diocesi di Piemonte e Valle d’Aosta, terre di forte emigrazione tra Ottocento e Novecento, e di immigrazione, prima interna (proveniente dal Sud Italia, durante il boom economico degli anni ’50, ’60 e ’70 del secolo scorso) e poi dai Paesi del Sud del mondo. La Messa, presieduta dall’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, presidente della Conferenza episcopale del Piemonte e Valle d’Aosta, sarà trasmessa in diretta su Rai Uno dalla cattedrale di Torino domenica alle 11.

In Italia sono numerose le diocesi che, attraverso gli uffici Migrantes, promuovono iniziative sul territorio. A Trento, in piazza Fiera (dal 25 settembre al 4 ottobre) saranno esposti una serie di ritratti di migranti, intervallati da stralci del messaggio di papa Bergoglio.

Ad Assisi verranno installate, sulle porte della basilica superiore di San Francesco d’Assisi, oltre 20 metri di coperte termiche; è il progetto artistico “Eldorato” di Giovanni de Gara. “Le due porte della basilica superiore – ha dichiarato il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato – saranno rivestite ‘d’oro’ con le coperte termiche in cui vengono avvolti uomini, donne e bambini che, stremati dalla loro odissea per mare e per terra, approdano nella ‘terra dell’oro’ in cui sperano di trovare pace, fraternità e un futuro migliori

La Caritas diocesana di Crotone ha organizzato, venerdì 25 settembre, un pranzo etnico con gli ospiti della mensa di padre Pio e domenica 27 settembre nel duomo di Isola Capo Rizzuto ci sarà la celebrazione presieduta da mons. Angelo Raffaele Panzetta con la testimonianza di un migrante.

Un confronto su immigrazione e Mediterraneo, “mare di meticciato e frontiera di pace” si svolge il 26 e 27 settembre, promosso dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Cagliari, in collaborazione con la Caritas diocesana di Cagliari, con l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, con l’Ucsi Sardegna e con l’Ordine degli avvocati di Cagliari.

Un momento di preghiera, confronto e riflessione nel santuario di Sant’Antimo, per ribadire l’attenzione e la sensibilizzazione verso i temi della migrazione e dell’accoglienza. A organizzarlo, domenica 27 settembre, è la diocesi di Aversa.

Una Messa presieduta dal vescovo di Savona-Noli, monsignor Calogero Marino, domenica 27 settembre, alle 15.30, sul campo sportivo di via san Pietro, a Valleggia.

Tv2000, in collaborazione con Caritas italiana e Centro Astalli, domenica 27 settembre sul canale 28 dt e 157 Sky trasmette alle 21.05 il film ‘Matares’, di Rachid Benhadj, una storia di accoglienza ambientata in Algeria con protagonisti due bambini che, divisi da nazionalità e religione, entrano in conflitto; e a seguire, in seconda serata, il documentario ‘Corridoi di vita’ di Vito D’Ettorre, sul progetto umanitario rivolto ai profughi d’Etiopia e finanziato dalla Conferenza episcopale italiana.

Caritas Internationalis: garantire un ritorno a casa sicuro e dignitoso

“Garantire agli sfollati interni l’accesso incondizionato a beni primari – come cibo e acqua – e ai servizi di base, permettendo loro di vivere una vita dignitosa, specialmente in questo periodo di pandemia di Covid-19”. E’ una delle richieste avanzate dalla Caritas Internationalis in vista della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Secondo il Rapporto globale 2020 del Centro per il monitoraggio degli sfollati interni, alla fine del 2019 nel mondo vi erano 45,7 milioni di persone sfollate interne a causa di conflitti e disastri in 61 paesi e territori. Per loro, Caritas Internationalis, in una nota, chiede di “garantire un ritorno a casa sicuro e dignitoso a coloro che vogliono e possono tornare” e di “stabilire un cessate il fuoco globale, al fine di sospendere i conflitti che sono tra le cause principali che costringono gli sfollati interni ad abbandonare le proprie case”.

La Comunità di Sant’Egidio si unisce alle celebrazioni che si tengono in tutto il mondo, a partire da quella con papa Francesco in piazza San Pietro, a cui parteciperà con “Genti di Pace”, composto da migranti che frequentano le Scuole di Lingua e Cultura italiana della Comunità, e alcuni rifugiati venuti con i corridoi umanitari. Sant’Egidio proprio martedì scorso ha firmato con il ministero dell’Interno italiano un accordo per l’arrivo in Italia di 300 persone dall’isola greca di Lesbo. Dal febbraio 2016 ad oggi i corridoi umanitari hanno permesso l’arrivo in sicurezza di oltre 3.200 rifugiati in Europa (tra cui 2.600 in Italia) contrastando il racket dei trafficanti di persone e avviando le persone accolte verso percorsi di integrazione e inclusione sociale.

La campagna del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale

Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha promosso da giugno una campagna di comunicazione. In questo sesto video si racconta la storia di Lorena Margarita che è dovuta fuggire dal suo villaggio di Chibolo, in Colombia, a causa delle violenze. Una fuga che l’ha costretta a lasciare tutto in modo improvviso dopo il rogo della fattoria del padre. A San Benito, grazie all'aiuto dei gesuiti, ha potuto avviare la sua attività imprenditoriale e rifarsi una vita. “Lottare per i propri sogni”: è il messaggio di Lorena per questa Giornata perché nessuno si arrenda anche quando tutto sembra perduto.

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