mercoledì 26 gennaio 2011
A lanciare l'allarme è il presidente del Cnvsu (Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario), Luigi Biggeri, in occasione della presentazione dell'11esimo rapporto sullo stato del sistema universitario.
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Serve una programmazione dei posti di docenza altrimenti la razionalizzazione dei corsi di studio sarà soltanto apparente. A lanciare l'allarme è il presidente del Cnvsu (Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario), Luigi Biggeri, in occasione della presentazione dell'11esimo rapporto sullo stato del sistema universitario che mette in evidenza un calo delle immatricolazioni, soprattutto nelle zone dove c'è occupazione. «L'Università - ha sottolineato Biggeri - ha operato sì una diminuzione dei corsi di studio e dei docenti negli ultimi anni, ma ciò è avvenuto in assenza di una reale programmazione capace di tenere in considerazione il vero fabbisogno informativo e di ricerca. Il disegno futuro, data l'urgenza, non potrà basarsi, ancora una volta, su compromessi tra "gruppi interni" di potere all'Università - che con le  numerosissime uscite dei docenti dai differenti settori scientifico disciplinari potranno cambiare "profilo" - bensì su un disegno strategico ad hoc. La programmazione degli accessi e delle modalità di richiesta  dei posti da mettere a concorso, in relazione alle effettive esigenze  delle attività di formazione e di ricerca che si modificano nel tempo, è irrinunciabile, pena - avverte Biggeri - il verificarsi di vere e proprie "emorragie" di docenti, in determinate aree di studio». E a conforto di questa tesi il presidente del Cnvsu fa notare che, ad esempio, entro il 2015 usciranno dall'Università, per limiti d'età, circa il 32% dei professori ordinari  delle aree delle Scienze fisiche e di Ingegneria civile e Architettura.
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