martedì 10 marzo 2020
Chiuse scuole e università nell'intero Paese fino al 3 aprile. Spostamenti solo se necessario. Stop al campionato di calcio. Conte: "Priorità è la salute, ognuno faccia la propria parte"
Controlli della polizia a Milano

Controlli della polizia a Milano - Fotogramma

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La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il nottata il Dpcm "Io resto a casa" che è in vigore da oggi al 3 aprile. Le norme sono valide in tutta Italia. Sono le stesse già in vigore da domenica in Lombardia e in 14 province. Viene inoltre fermato il campionato italiano di calcio, vengono chiusi tutti gli ipianti sciistici.

Eccole in sintesi:

1) è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico;

2) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive, eccetto quelli internazionali che potranno svolgersi a porte chiuse;

3) lo sport all'aperto è ammesso purché si rispetti la distanza di un metro tra le persone;

4) va evitato lo spostamento di persone fisiche (non delle merci) se non per "comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute". È consentito il ritorno a casa;

5) a chi ha più di 37,5 gradi di febbre è "fortemente raccomandato" di rimanere a casa;

6) chi è in quarantena deve rimanere a casa;

7) le aziende devono agevolare le ferie e i permessi per i dipendenti;

8) sono chiusi gli impianti sciistici;

9) sono sospesi gli eventi, compresi quelli culturali, ludici, sportivi, religiosi e fieristici;

10) sono sospese le attività in asili, scuole, università;

11) sono sospese le cerimonie civili e religiose,compresi i funerali;

12) le attività di ristorazione e bar sono consentite dalle 6 alle 18, ma va mantenuto un metro di distanza tra le persone;

13) le altre attività commerciali sono consentite purché si rispetti la distanza di un metro;

14) nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita (ad esempio centri commerciali e mercati);

15) sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri termali, centri sociali e ricreativi;

16) sono sospesi gli esami alla Motorizzazione Civile.

Il modulo di autocertificazione per spostarsi durante l’emergenza coronavirus

Per spostarsi sarà quindi necessario avere un apposito modulo di autocertificazione (o compilarne sul momento uno fornito dalle forze dell’ordine durante un eventuale controllo) in cui mettere per iscritto i motivi del proprio spostamento. Il modulo, valido in tutta Italia, è stato diffuso dal ministero dell’Interno.

IL MODULO DI AUTOCERTIFICAZIONE

Inoltre, a supporto della campagna social #iorestoacasa rilanciata da numerosi artisti e personaggi noti, sul web ha preso a circolare anche questa cartolina che riassume sinteticamente cosa è possibile fare e come ci si debba comportare in queste settimane fino al 3 aprile.

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Conte: "Il futuro dell'Italia è nelle nostre mani, ognuno faccia la sua parte"

La tutela della salute pubblica è priorità per il governo. Ed ecco allora che il primo ministro Giuseppe Conte ieri alle 21.30 convoca una conferenza stampa dopo aver preso atto che il contagio di coronavirus si diffonde velocemente in tutta la penisola. E annuncia un nuovo provvedimento, che si chiama, dice Conte, "Io resto a casa". In sintesi: non ci sarà più una zona rossa, ci sarà "l'Italia zona protetta". In tutto il Paese si dovranno evitare gli spostamenti, a meno che non siano motivati da comprovate ragioni di lavoro, necessità, motivi di salute.

Alle misure già in vigore nel Nord Italia si aggiunge, dice Conte, il divieto di assembramenti all'aperto. "Comprendiamo la voglia di socialità, ma non possiamo più permetterci occasioni di socialità che sono anche occasione di contagio", spiega.

"Sono costretto a intervenire per proteggere tutti noi e soprattutto le persone più fragili e vulnerabili", continua il presidente, e si riferisce ai medici-eroi, che mettono a rischio la propria salute per curare i malati.

"Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare le proprie abitudini. Ma non c'è tempo: i numeri parlando di una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e ahimé anche delle persone decedute". Infine, un appello che fa riflettere sulla gravità dell'ora: "Il futuro dell'Italia è nelle nostre mani. Ognuno deve fare la propria parte".

In conferenza stampa, rispondendo alle domande dei pochi giornalisti presenti, Conte conferma che la chiusura delle scuole e delle università è stabilita fino al 3 aprile.

La decisione di misure così restrittive è stata presa in una riunione pomeridiana ieri nella sede della Protezione Civile e alla quale hanno partecipato, oltre il Capo dipartimento e commissario per l'emergenza, Angelo Borrelli, il ministro per i rapporti con le Regioni, Francesco Boccia, e il ministro della Salute, Roberto Speranza. In conference call, poi, hanno partecipato tutte le Regioni attraverso i vari governatori e i loro delegati.

"Le nuove misure sono nel Dpcm che sto per firmare (è stato poi firmato intorno alle 23.15, ndr) e andrà in Gazzetta stasera - ha confermato Conte - . Domani mattina (oggi martedì 10, ndr) saranno in vigore. La procedura è regolare. Ho sentito, su proposta del ministro della Salute, tutti gli altri ministri competenti. Abbiamo sentito anche i presidenti delle Regioni, in particolare il presidente della conferenza delle regioni Bonaccini e tutti hanno condiviso la necessità di estendere a tutta la penisola un unico regime. Chiaramente ho informato anche il presidente della repubblica di questa iniziativa".

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