martedì 21 settembre 2021
Oggi è arrivato in Parlamento il "Tampon Tax Tour", l'iniziativa dell'Associazione "Tocca a noi" che ha come obiettivo l'inserimento dei prodotti igienici femminili tra i beni "di prima necessità"
Immagini dal Tampon Tax Tour

Immagini dal Tampon Tax Tour - Tampon Tax Tour, Associazione "Tocca a Noi"

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Una donna non può scegliere se e quando avere il ciclo, ma uno Stato può scegliere se e quando tassarlo. È questo lo slogan del Tampon Tax Tour, un'iniziativa dell'Associazione "Tocca a noi" che da metà luglio ha coinvolto 40 città italiane per agire contro una delle assurdità che periodicamente torna al centro del dibattito pubblico in Italia: la tassazione al 22% dei prodotti igienico sanitari femminili, un'Iva al pari a quella dei “beni di lusso”.

Oggi il Tampon Tax Tour ha fatto tappa in Parlamento, dopo due mesi di viaggio. Alla Camera dei deputati, i parlamentari dem hanno promesso di impegnarsi in una “richiesta al governo per un intervento risolutivo nella Legge di Bilancio 2022 che abbassi definitivamente l'Iva sui prodotti igienico-sanitari femminili”.

Per le donne gli assorbenti sono beni necessari: quando non possono essere acquistati, si parla di una vera e propria “period poverty”, una povertà data dall'impossibilità di garantirsi un’igiene adeguata durante il periodo mestruale, con tutte le conseguenze negative sulle propria vita sociale e lavorativa.

L’obiettivo del Tour è proprio far sì che gli assorbenti vengano inseriti nella categoria dei beni di prima necessità. Questi, secondo le normative vigenti, sono tassati con un’Iva minima del 4%.

Il Tampon Tax Tour ha avuto come tappa iniziale Firenze, il 16 luglio. Non è una scelta casuale: la città è stata il primo capoluogo italiano ad aver abolito autonomamente la tampon tax nelle farmacie comunali, grazie ad una mozione approvata in consiglio comunale e fortemente voluta dalla consigliera dem Laura Sparavigna, una delle donne più attive per la battaglia. Nel tempo diversi comuni si sono attivati sul modello Firenze e hanno adottato sul proprio territorio politiche che a livello nazionale non si riescono ancora ad ottenere.

Nel 2020 una prima detassazione è stata realizzata: gli assorbenti compostabili e le coppette mestruali hanno visto un abbassamento dell’Iva al 5%. Ma si tratta di prodotti particolari, che vengono utilizzati da una quantità minima di donne. Per questo, le azioni contro la tassa sui tamponi sono ancora essenziali: "La battaglia #StopTamponTax è in primis una campagna per garantire un diritto sociale, la tutela dell'igiene e la salute e l'equità socio-economica tra generi" hanno detto oggi le parlamentari dem.

La sensibilizzazione sul tema sta avvenendo anche grazie a tanti gruppi e associazioni. Un esempio è “Onde rosa”, nata da alcune ragazze, tutte di età compresa tra i 22 e i 31 anni, che nel 2019 si sono unite con l’obiettivo di raccogliere firme per la detassazione. Per ora sono a quota 600.000 firme e su Instagram hanno collezionato più di 16’000 followers. Sulla loro pagina social scrivono: “Siamo quelle che dicono: il ciclo non è un lusso”. La voce di centinaia di migliaia di donne si unisce alla loro.

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