martedì 24 aprile 2012
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​I conti svizzeri riconducibili a esponenti della Lega gli inquirenti li cercano da settimane. E da ieri i pm napoletani che indagano sulle presunte tangenti di Finmeccanica sono a Lugano per assistere a perquisizioni e sequestri in relazione a una presunta mazzetta milionaria destinata al Carroccio.Agli investigatori ne ha parlato l’ex responsabile del settore relazioni istituzionali di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, ascoltato più volte dai pm di Napoli, l’ultima volta una settimana fa. Borgogni ha parlato di una tangente di circa 10 milioni di euro destinata alla Lega, per una commessa di 12 elicotteri Agusta Westland da vendere all’India. Una circostanza negata comunque con fermezza da Finmeccanica.Già un anno fa furono messi sotto chiave dieci milioni di euro depositati su quattro conti di due banche di Lugano. Somme identificate tramite intercettazioni e testimonianze. In quel caso si sarebbe trattato di provvigioni versate dal faccendiere Gennaro Mokbel a un «consulente».L’obiettivo dei magistrati è identificare e verificare flussi di danaro, anche incrociando i dati di inchieste finora considerate disgiunte. Al momento, Giuseppe Orsi, all’epoca dei fatti amministratore delegato di Agusta e oggi numero uno del gruppo, non risulta iscritto nel registro degli indagati.Venerdì scorso il pool di magistrati della procura partenopea, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco, era stato a Roma per una riunione di coordinamento con il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e con il pm Paolo Ielo. Si tratta dei magistrati che si sono occupati proprio di Mokbel e delle indagini sul giro di tangenti che avrebbe coinvolto anche uomini dell’Ente nazionale di assistenza al volo.E dalle carte di Lugano riemerge una vecchia storia. Protagonista un avvocato d’affari con entrature in Finmeccanica, il quale in Ticino costituì tre fiduciarie. Una di queste, sarebbe poi risultata coinvolta in operazioni finanziarie con al centro società per la manutenzione di velivoli. Gli inquirenti partenopei dovranno esaminare il materiale sequestrato per poi tirare le somme di questa nuova vicenda giudiziaria che segue di pochi giorni l’attività svolta dallo stesso pool di pm sul caso Lega Nord e sui finanziamenti all’editoria e la corruzione internazionale che hanno coinvolto il direttore dell’Avanti, Valter Lavitola, nel frattempo rientrato in Italia e portato nel carcere di Poggioreale.
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