Manovra e famiglie: è questo il momento di azioni concrete
di Avvenire
Le proposte del Forum delle associazioni al governo in vista dell'elaborazione della legga di Bilancio

Secondo una delle innumerevoli indagini che circolano sull’argomento, l’Osservatorio GenerationShip 2025 di Changes Unipol, in Italia tre giovani su quattro ritengono che chi rinuncia a creare una famiglia lo faccia per mancanza di stabilità economica. Il dato peggiora rispetto a tre anni fa (il 74%) nonostante il quadro economico “ufficiale” non sia peggiorato, anzi. D’altronde, il 75% dei giovani pensano che fare figli sia economicamente insostenibile.
Niente di sorprendente, è la certificazione di una sensazione di sfiducia diffusa che respiriamo e documentiamo quotidianamente, un po’ causa e un po’ effetto di un altro dato, ancora più inquietante: in Italia come in buona parte dell’Occidente la famiglia non è più vista come “destino naturale”, ma come un’opzione fra le altre, da vagliare attentamente e da diversi punti di vista. Siamo all’ultimo stadio, per ora, di un processo di trasformazione socioculturale partito da tempo, che non si può combattere a mani nude. Ma quelle abbiamo: se è vero che lo Stato ha la coperta corta, che la corda delle relazioni di prossimità è tirata, che le aziende faticano a costruire un welfare realmente a misura di famiglia, non ci resta che spendere al meglio le poche energie che ci restano. Con la piena consapevolezza che sono inversamente proporzionali alla rilevanza del tema: è su questo piano che andrebbero collocate le interlocuzioni avviate, ieri, a Palazzo Chigi, tra il governo e le associazioni famigliari in vista della Legge di bilancio.
L’urgenza è massima, non c’è tempo per slogan, moine, giochi delle parti. Tutti gli interlocutori sono chiamati a una prova di maturità, che porti prima a condividere e poi a dare sostanza ad alcune misure concrete, convergendo al contempo su un grande disegno strategico che, un passo alla volta, possa far percepire che l’Italia non si rassegna a immaginarsi solo come un Paese per vecchi. Il futuro non ha colore politico.
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