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Da Assisi al Monte Lussari, le Vie di Francesco e la Romea Strata fra gli itinerari culturali del Consiglio d'Europa - Icp
La cultura europea? Si fa (anche) camminando. Due importanti cammini che attraversano il nostro Paese, sono stati riconosciuti dal Consiglio d’Europa come “itinerari culturali europei”, ponti di cultura e di dialogo fra i popoli e le Nazioni del continente: sono la Romea Strata e le Vie di Francesco. La decisione, presa ai primi di maggio dal Consiglio di Direzione dell’organo continentale a cui, insieme ad altri 41 stati membri, l’Italia aderisce con il Ministero della Cultura, è stata ufficializzata ieri. A 800 anni dal Cantico delle Creature a un anno dall’ottavo centenario dalla morte del Poverello di Assisi, le diverse Vie di Francesco raccolgono l’eredità spirituale del suo lascito, lungo tre filoni: gli studi scientifici (botanica, teologia, ecc.) attraverso una rete di università francescane; il patrimonio dei beni culturali architettonici; e i cammini francescani, ovviamente, lungo i luoghi che furono percorsi dal Santo Patrono d’Italia con quella vivacità che ancora vive. Perché come sottolinea Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca e presidente di Saint Francis’ Ways - l’associazione internazionale che riunisce le diverse vie dedicate a San Francesco, ai suoi messaggi sempre attuali a livello economico e sociale - «chi cammina sulla via di Francesco, non trova solo i luoghi di Francesco, ma incontra i francescani». I testimoni e la gioia di una figura e di un messaggio senza tempo.

Verso Assisi, il cuore attorno a cui ruotano le Vie di Francesco - Icp
Nell’Europa che si interroga sulle sue radici e la propria cultura, che vede la guerra alle sue porte, fra l’Est e il Medio Oriente, premiato lo straordinario esempio di dialogo transfrontaliero che incarna la “Romea Strata”: un’antica via di pellegrinaggio percorsa dai viaggiatori dell’Europa centrale e orientale che collegava il mar Baltico a Roma attraverso l’Estonia, la Lettonia, la Lituania, la Polonia, la Repubblica Ceca e l’Austria. Un viaggio che ha, da sempre, rappresentato un punto di unione tra l’Oriente e l’Occidente, che si innestava sull’antica via dell’ambra che dal Baltico attraverso Roma raggiungeva il Mediterraneo. Oltre quattro mila chilometri attraverso sette Paesi (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia). Un cammino che svela strati di storia, cultura, fedi religiose, saperi, da scoprire a piedi, passo dopo passo.

In cammino sulla Romea Strata - Fondazione Romea Strata
L'Associazione Europea Romea Strata conta attualmente 60 membri - con 4 nuovi membri nel 2024 - tra cui amministrazioni pubbliche, organizzazioni no-profit, università, piccole e medie imprese e organismi religiosi. L'espansione continua con 8 potenziali nuovi membri all'orizzonte. Questo prestigioso riconoscimento sottolinea il valore del patrimonio europeo condiviso e il ruolo fondamentale dell'itinerario per la sua straordinaria opportunità di sostenere la comprensione culturale e la conoscenza reciproche. La certificazione rafforza gli interventi a supporto dello sviluppo sostenibile delle comunità locali, della valorizzazione delle destinazioni turistiche meno conosciute e promuove la gestione locale dei siti culturali. Iniziative come il Living Lab SmartAltopiano sul turismo in Veneto (Italia) e i seminari locali partecipativi in Malopolska (Polonia) sono buone pratiche che, grazie alla certificazione, potranno essere ampliate e replicate lungo l’itinerario consolidando la Romea Strata come un catalizzatore per la promozione culturale e lo sviluppo sostenibile, con un impatto positivo su ambiente e comunità.

Romea Strata, la carta del pellegrino. Il cammino, può iniziare - Fondazione Romea Strata
«Oggi celebriamo un riconoscimento straordinario. Un risultato che rappresenta – dichiara don Raimondo Sinibaldi, Presidente dell'Associazione Europea Romea Strata - una testimonianza concreta di come i popoli possano unirsi attraverso la cultura e la storia comuni, superando le divisioni che troppo spesso caratterizzano il nostro tempo. In un'epoca segnata da conflitti e tensioni internazionali, la Romea Strata intende essere testimonianza viva di riconciliazione. Desidero ringraziare tutti i 60 membri della nostra Associazione che, in sette Paesi, hanno lavorato instancabilmente per questo obiettivo. Questa certificazione non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per costruire occasioni sempre nuove di comprensione reciproca e promuovere un sentimento comune europeo attraverso il patrimonio culturale condiviso».