giovedì 12 giugno 2025
Lo rivela lui stesso in un video postato sui social. Tajani: «È una persona onesta, sono certo della sua innocenza»
Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria

Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, é indagato per corruzione dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. A rivelarlo, con un video postato sui social, è lo stesso presidente. «Non avrei mai pensato - afferma Occhiuto - di dover condividere con voi una notizia di questo genere. Per la prima volta nella mia vita ho ricevuto un avviso di garanzia, mi dicono nell'ambito di un'inchiesta più ampia, che coinvolgerebbe più persone. Un avviso per corruzione. A me? Che in questi anni ho gestito la Regione con un rigore assoluto, che non ho fatto mai niente che si avvicinasse lontanamente a un'ipotesi di corruzione».

Immediata la difesa da parte del leader di Forza Italia, Antonio Tajani: «Conosco Roberto Occhiuto da moltissimi anni. È una persona per bene e onesta. Sono certo della sua innocenza, non ho alcun dubbio sulla sua estraneità ai fatti contestati. Sono convinto che l'esito delle indagini gli renderà giustizia. Forza Roberto!», scrive sui social il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Titolare del fascicolo d'inchiesta, secondo quando si é appreso, sarebbe il sostituto procuratore Domenico Assumma. Nulla é trapelato al momento sul contenuto dell'inchiesta e quale aspetto dell'attività della Regione possa riguardare. Non si sa neppure se l'inchiesta riguardi il ruolo di Occhiuto come presidente della Regione o come Commissario della Sanità.

Di certo la notizia dell'indagine su Roberto Occhiuto rischia di avere un effetto dirompente per un esponente politico che riveste un ruolo nazionale di rilievo, essendo anche vicesegretario nazionale di Forza Italia. Una situazione che presentava i presupposti per lanciare Occhiuto verso traguardi politici sempre più ambiziosi. Tanto che era stato lo stesso Occhiuto a ipotizzare nelle settimane scorse la possibilità di un suo secondo mandato alla guida della Regione Calabria. Non solo, l'indagine su Occhiuto arriva in un momento di forte tensione nel centrodestra, e soprattutto tra Forza Italia e Lega, circa le candidature alle prossime elezioni regionali in Campania, Toscana, Veneto, Puglia e Marche.

La reazione di Occhiuto all'indagine avviata a suo carico é stata veemente. "Solitamente - ha affermato - si dice sono sereno, confido nella magistratura. Sono sereno un piffero… non sono sereno, perché essere iscritto nel registro degli indagati - anche a mia tutela, come mi dicono - per me è una cosa infamante: è come se mi avessero accusato di omicidio. È una cosa inverosimile che io possa essere avvicinato ad un'ipotesi anche lontanamente vicina alla corruzione. Ma io non faccio come quelli che quando passano dall'altra parte cambiano opinione. In questi anni ho detto ai magistrati e agli inquirenti che in una Regione come la Calabria bisogna indagare, indagare, sempre indagare fino in fondo. Fate la stessa cosa: indagate, indagate, indagate col massimo rigore, controllatemi tutto, perché io non ho fatto nulla di male. E anzi, ho chiesto oggi stesso di essere interrogato dai magistrati, pure al buio, perché non so nemmeno quale circostanza mi viene contestata. Ho chiesto di essere sentito al più presto perché per come mi sono comportato in questi anni non ho nulla da temere".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI