martedì 9 agosto 2022
Somministrazioni al via a Roma. Presto le dosi anche in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna
Al via le somministrazioni allo Spallanzani di Roma, dove sono pervenute 600 richieste di prenotazione

Al via le somministrazioni allo Spallanzani di Roma, dove sono pervenute 600 richieste di prenotazione - Ansa

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La vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie parte con il piede giusto, mentre quella contro il Covid-19 langue. Ieri hanno preso il via all’Istituto nazionale malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma le somministrazioni delle prime dosi di vaccino, ma gli esperti segnalano che servono più dosi.

Sul fronte del Covid-19 ieri si sono registrati 11.976 nuovi casi e 113 morti, ma le persone attualmente positive sono scese ancora di oltre 40mila unità, avvicinandosi al milione. Nei reparti ordinari 126 ricoverati in più, in terapia intensiva 3 in meno. Ma secondo le stime del matematico Marco Roccetti (Università di Bologna), basate sul numero di decessi, le infezioni sarebbero un numero almeno 5-10 volte superiore a quello ufficiale. Tuttavia, secondo l’epidemiologo Cesare Cislaghi, il picco dei decessi di questa ondata sarebbe stato raggiunto e nei prossimi giorni si attende un calo. Le vaccinazioni contro il Covid non mostrano più grandi numeri: negli ultimi 27 giorni circa 54mila dosi al giorno.

Ieri sono state eseguite le prime vaccinazioni contro il vaiolo delle scimmie: «In questi 2 giorni sono già pervenute allo Spallanzani oltre 600 richieste di prenotazione spontanee – spiegano dall’ospedale – e circa 200 sono già in appuntamento per la vaccinazione». «In accordo con la circolare del ministero della Salute del 5 agosto 2022 – sottolineano allo Spallanzani –, la vaccinazione non ha carattere di massa, ma è diretta alle persone a maggior rischio di infezione da Monkeypox virus, come le persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm), che rientrino in una serie di criteri di rischio, e il personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus. Il vaccino è l’Jynneos (Mva-Bn), vaccino antivaioloso basato su virus vaccinico vivo, Ankara modificato, non replicante, approvato da Ema per la profilassi del vaiolo delle scimmie».

«Finalmente si avvia la campagna di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie» commenta Massimo Andreoni (Policlinico Tor Vergata di Roma), sottolineando però la necessità di «avere subito più dosi rispetto al numero esiguo distribuito». Un pensiero condiviso dall’epidemiologo Pier Luigi Lopalco (Università del Salento): «Importante quindi scegliere con cura i gruppi da vaccinare». Dopo il Lazio, le vaccinazioni partiranno in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Sul piano scientifico, è stato pubblicato sulla rivista Lancet Infectious Diseases un lavoro dei ricercatori dello Spallanzani che mostra come il virus del vaiolo delle scimmie rimane nello sperma fino a circa 20 giorni dall’insorgenza dei sintomi con capacità infettante, dimostrando la natura di malattia a trasmissione sessuale. «Il nostro Istituto – ha commentato il direttore generale dello Spallanzani, Francesco Vaia – si conferma una eccellenza nella ricerca e nella clinica».



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