giovedì 11 maggio 2023
I racconti e le parole di alcuni giovani, tra i migliaia che studiano lontano da casa. C’è chi spende 1.500 euro per un bilocale. Altri pagano mensilità extra pur di mantenere la casa
Le tende di alcuni studenti che protestano contro il caro-affitti fuori dal Politecnico di Milano, in piazza Leonardo

Le tende di alcuni studenti che protestano contro il caro-affitti fuori dal Politecnico di Milano, in piazza Leonardo - Fotogramma

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A Milano gli studenti accampati contro il caro-affitti combattono il maltempo con un gazebo. Da settimana scorsa la loro protesta prosegue nei giardini di fronte al Politecnico, ma è fra i corridoi delle Università meneghine che migliaia di fuori sede si incontrano e danno voce alle proprie storie, spesso infelici.

Alla domanda «quanto è difficile trovare casa a Milano?» si ottiene quasi sempre la stessa risposta: un sorriso accennato a cui segue un sardonico «facilissimo».

Per la maggior parte degli studenti in affitto, parlare della propria condizione abitativa significa richiamare alla mente lunghi mesi di attese e ingenti sacrifici economici. Non stupisce, perciò, che appaiano talvolta rassegnati e altre volte ironici: «È il mercato» commentano alcuni alzando le spalle. In effetti, il primo scoglio è rappresentato proprio dai costi elevatissimi. «Paghiamo 1.300 euro, ma è un prezzo agevolato per il Covid. L’anno prossimo si salirà a 1.500».

A spiegarlo è Alice, trasferitasi da Prato a Milano per studiare Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Condivide con una sua amica una stanza in un bilocale vicino alla ricercata piazza Gae Aulenti. In zone circostanti, raccontano studenti della Cattolica, le rate sono simili: «Pago 820 euro per una camera con il bagno condiviso in 3 persone», spiega Alice, al secondo anno di Economia aziendale. Non va meglio in altri quartieri, dove per abbassare i prezzi bisogna vagliare annunci per mesi o scendere a compromessi: «Ho iniziato a cercare casa a febbraio dell’anno scorso - spiega Camilla, studentessa di Ingegneria matematica al Politecnico - e sono riuscita a trovarla soltanto a maggio». Quanto costa la sua camera? Sono 650 euro, «ovviamente spese escluse». Con una mensilità extra: «Sono entrata a settembre, ma solo perché ho pagato anche agosto. Altrimenti la casa sarebbe andata ad altri».

Camilla ha contrattato tramite un’agenzia immobiliare, ma chi negozia direttamente con i proprietari va spesso incontro a tristi sorprese. È il caso di Marta, 22 anni, che dopo un’estate di ricerche è stata costretta ad accettare le condizioni di un annuncio ingannevole: «Avevo trovato casa a 900 euro, ma durante l’incontro il proprietario ha alzato il prezzo a 1.000. Se l’avessi lasciata, l’avrebbe data a qualcun altro». A Sara, studentessa di Ingegneria, è andata peggio. Qualche mese fa aveva trovato online l’annuncio, corredato di fotografie, di un appartamento che faceva al caso suo. Prontamente contattato, il proprietario le ha chiesto una caparra da pagare tramite vaglia postale. Ancora incredula, Sara ci fa leggere le chat dal suo cellulare: «Si chiama Giovanni ed è residente a Bari in via Città di Bari - ripete -: via Città di Bari».

L’indirizzo del locatore, in effetti, è quello utilizzato dal Comune pugliese per iscrivere all’anagrafe i cittadini senza fissa dimora. In altre parole, se non se ne fosse accorta in tempo, Sara avrebbe pagato l’affitto di una casa inesistente. Per combattere le insidie degli annunci social, c’è chi si affida agli alloggi universitari e chi alle associazioni studentesche. Altri oscillano fra un affitto e un altro. Simone, aspirante architetto del Politecnico, ha cambiato casa 3 volte negli ultimi 4 anni: se dapprima era ospite di una famiglia per 400 euro al mese, oggi ne spende 900 per un monolocale di 30 metri quadrati. Nel mentre, ha trascorso due mesi in una cantinetta nel periferico quartiere di Casoretto. «Pagava 700 euro - lo deridono gli amici - per vivere senza la luce del sole».


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