venerdì 24 novembre 2023
Francesco incontra vescovi e autorità locali delle zone dell'Italia centrale colpite dal terremoto: la ricostruzione punti su natalità e sicurezza idrogeologica. Castelli: decisiva la sostenibilità
Papa: credere in nuovo inizio, mettendo sempre la persona al centro

Vatican Media

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"Sono solidale con la vostra fatica e con le vostre preoccupazioni. Sono vicino a quanti soffrono per la perdita di persone della famiglia e di mezzi di sussistenza. La via della ricostruzione post-sismica è lunga e certamente non facile, e io apprezzo tanto il fatto che lo spirito con cui voi la affrontate è buono, che l'animo è determinato e che le idee sono chiare. Grazie. Vi auguro buon cammino, la Madonna vi accompagni". Con queste parole papa Francesco ha concluso il suo discorso ai rappresentanti delle popolazioni del centro-Italia colpite dal sisma del 2016-2017, ricevuti oggi in udienza in Vaticano.

Una zona d'Italia, ha ricordato il Pontefice, “segnata dalle ferite del terremoto” che “ha seminato morte e distruzione, lasciando dietro di sé tante ferite nelle persone e nelle famiglie, distruggendo centri produttivi, abitazioni e monumenti artistici e mettendo in ginocchio l'economia dei vostri territori in vari settori”. Quella del terremoto, ha sottolineato il vescovo di Roma, “è un'esperienza devastante, sia fisicamente che moralmente, perché fa crollare in pochissimo tempo ciò per cui si è lavorato per generazioni, e fa sentire fragili e impotenti. L'esperienza di ognuno di voi…". "Eppure noi oggi - ha proseguito -, mentre ricordiamo con dolore la tragedia e le vittime, ai cui parenti voglio rinnovare la mia vicinanza, possiamo, grazie alla vostra perseveranza e lungimiranza, parlare anche di significativi passi avanti nella ricostruzione". "In questi anni - ha osservato Francesco - avete dimostrato che lo spirito di collaborazione può vincere ostacoli e incertezze, costituendovi 'in un 'noi' che abita la Casa comune' (Lett. enc. Fratelli tutti, 17), perché dalle macerie possa nascere qualcosa di nuovo". "Avete saputo cogliere l'opportunità per un nuovo inizio, - ha aggiunto Francesco - specialmente con il programma di rigenerazione socio-economica Next Appennino, proponendo tre attenzioni molto importanti: alla sostenibilità, alla natura e agli attuali mutamenti climatici".

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All’udienza hanno preso parte il Commissario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, i vescovi – tra cui il cardinale de L’Aquila Giuseppe Petrocchi - e le autorità locali, tra cui 138 sindaci e i presidenti delle quattro regioni interessate: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Francesco ha rimarcato che “adottare criteri adeguati di sostenibilità è un atto importante di giustizia e di carità, perché mira a soddisfare i bisogni senza compromettere la sicurezza e la sopravvivenza di chi ci sta attorno e di chi verrà dopo di noi”. “Rimettere la persona al centro della città – ha soggiunto – è questa la via da seguire sempre: la persona”. Una via che “potrà aiutare anche ad affrontare le crisi dello spopolamento e della decrescita demografica”, offrendo “la possibilità di vivere in ambienti ricchi di tutto ciò che i padri hanno lasciato, accresciuto e impreziosito da una gestione sapiente per la comunità; il tutto, sempre con la massima attenzione a vigilare sulla legalità degli appalti e delle procedure, e sulla sicurezza nel lavoro”. Soffermandosi sul “problema-chiave” dello spopolamento, il Papa, parlando a braccio, ha ricordato che “in Italia non si fanno figli, ed è grave”. “Abbiamo una età media di 46 anni. Sembra che le famiglie preferiscano avere dei cagnolini o dei gatti e non dei figli: è la ‘cultura veterinaria’. Stiamo attenti a questo”, è il monito di Francesco. Quindi, l’attenzione alla natura. Il Papa ha ribadito l’importanza di “comportamenti volti a non deturpare il paesaggio con costruzioni eccessivamente invasive e antiestetiche, a non inquinare l’ambiente, a non alterare gli habitat delle altre specie animali e vegetali, a ‘ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, piantare alberi'”. Di qui l’incoraggiamento a “fare della ricostruzione un’opportunità anche in questo senso: per rimediare agli errori del passato e impostare in modo diverso i piani di crescita per il futuro”.

Il Papa con il commissario sisma Castelli

Il Papa con il commissario sisma Castelli - Vatican Media

“Quella di oggi è stata una giornata davvero speciale, di forte spiritualità che ha dato ulteriore linfa all’unità e alla coesione che lega la grande comunità dell’Appennino centrale”, ha commentato Castelli. “Nel suo intervento Papa Francesco ha toccato temi decisivi, che riguardano molto da vicino il lavoro che quotidianamente svolgiamo. In particolare – ha aggiunto il Commissario alla ricostruzione -, quello legato alla sostenibilità ambientale, che è strettamente connessa con la ricostruzione nel cratere, che si sviluppa attraverso il rinnovo del nostro patrimonio edilizio”.

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