giovedì 23 aprile 2020
La solidarietà nel bene tolto alla criminalità. Il progetto del Primo Municipio di Roma con 8 associazioni del volontariato e 36 supermercati
La spesa sospesa a Roma

La spesa sospesa a Roma - .

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Era un negozio di bigiotteria gestito da cinesi. È stato confiscato alla criminalità organizzata. Da due giorni ospita la "Spesa sospesa" per famiglie in difficoltà, organizzata dal Primo Municipio di Roma assieme a tante associazioni del volontariato e con la collaborazione di decine di esercizi commerciali. Siamo nel quartiere Esquilino, territorio difficile (siamo nell'area della stazione Termini), territorio di emarginazione, povertà, illegalità, "colonizzato" commercialmente dalla comunità cinese, con centinaia di piccoli negozi di abbigliamento, oggettistica, elettronica. In uno di questi è un via vai di volontari, che depositano e portano via pacchi di viveri e di altri generi di prima necessità.

Dall'illegalità alla solidarietà, come spiega Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio. "Nel novembre 2019 abbiamo ricevuto in consegna questo immobile confiscato alla criminalità, per destinarlo a progetti sociali. In questo momento di emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, abbiamo deciso di destinarlo temporaneamente allo stoccaggio dei generi alimentari acquistati e donati dai cittadini per le famiglie bisognose. Un immobile confiscato alla criminalità che ora giocherà anche simbolicamente la sua parte nella visione solidale della società, rigenerando la sua funzione: le associazioni di volontariato ci avevano chiesto un luogo dove stoccare la spesa donata dai cittadini per distribuirla poi alle famiglie bisognose, noi abbiamo ritenuto che questo fosse il luogo giusto per rispondere alla loro esigenza e insieme ridare anche simbolicamente un nuovo senso a questo spazio".

Nell'ex negozio ci sono ancora l'arredamento originario e le insegne, ma i protagonisti sono i prodotti della "Spesa Sospesa" un progetto solidale, voluto dal Municipio e partito il 4 aprile in collaborazione con Acli Roma, Binario 95, Caritas Roma, City Angels Roma, Comunità di Sant’Egidio, Croce Rossa di Roma, Nonna Roma, Salvamamme, e con 36 supermercati a marchio Coop, Conad, In’s, Pam e Il Castoro che hanno scelto di aderire. "Un progetto che vede insieme istituzioni, Terzo settore, imprese e cittadini - sottolineano gli assessori del Municipio Emiliano Monteverde (Politiche sociali) e Giovanni Figà Talamanca (Patrimonio) -. Un passo avanti nella costruzione costante di una rete di solidarietà capillare, che non lascia nessuno indietro e riconverte gli spazi e i luoghi in modo funzionale alle necessità. Ottanta metri quadrati sottratti alla criminalità e ora riconvertiti a disposizione della rete solidale del territorio: grazie all'azione azione congiunta del Municipio, delle associazioni di volontariato che distribuiscono i pacchi alimentari, dei cittadini che donano generosamente e dei supermercati aderenti, possiamo sostenere tantissime famiglie". Un'azione che proseguirà anche dopo l'emergenza e la fase di fatica di tante persone. Il bene confiscato, assicurano al Municipio, continuerà ad essere luogo di solidarietà e per finalità sociali.

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