mercoledì 17 marzo 2021
Tognatti, il docente di musica di Biella, è morto per un infarto improvviso. Anche per il maresciallo siciliano, l’insegnante e il bidello del Napoletano escluso qualsiasi nesso di causa ed effetto
Il professore di clarinetto 57enne deceduto domenica a diciassette ore dalla prima dose del vaccino AstraZeneca. Durante l'autopsia, secondo le prime informazioni, non sarebbe emerso nessun segno che permetta di collegare la morte alla vaccinazione

Il professore di clarinetto 57enne deceduto domenica a diciassette ore dalla prima dose del vaccino AstraZeneca. Durante l'autopsia, secondo le prime informazioni, non sarebbe emerso nessun segno che permetta di collegare la morte alla vaccinazione - Ansa

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Un infarto cardiaco improvviso. Non ci sarebbe dunque alcuna correlazione tra il decesso di Sandro Tognatti, il docente di musica biellese morto domenica, e la somministrazione del vaccino Astra-Zeneca, avvenuta 17 ore prima.

Anche se il procuratore della Repubblica di Biella, Teresa Angela Camelio, invita alla prudenza. «Abbiamo provveduto a tempo di record a fare ciò che andava fatto – ha detto – e adesso siamo in attesa di tutti gli esami». I primi risultati dell’autopsia eseguita ieri mattina avrebbero attribuito la morte del 57enne a un infarto cardiaco. L’esame autoptico è stato effettuato dal dottor Roberto Testi, medico legale componente del comitato tecnico scientifico dell’Unità di crisi regionale. Maggiori dettagli saranno disponibili però una volta completate le analisi sui tessuti. «Bisogna aspettare l’esito degli esami istologici e degli esami di laboratorio sul sangue. Non c’è nulla di certo» precisa il medico legale Testi. Anche la Procura di Biella prende tempo. «La complessità dell’incarico conferito, unitamente al necessario espletamento di accertamenti specialistici richiedono particolari tempistiche, tecniche e procedimentali, che devono essere imprescindibilmente rispettate, al fine di ottenere riscontri oggettivi ed incontrovertibili».


Sandro Tognatti, il docente di musica di Biella, è morto per un infarto improvviso. Anche per il maresciallo siciliano, l’insegnante e il bidello del Napoletano non ci sarebbero correlazioni

È così proseguito anche martedì il sequestro del lotto ABV5811 del vaccino AstraZeneca su disposizione proprio della Procura di Biella, nell’ambito dell’indagine sulla morte di un insegnante avvenuta dopo la somministrazione del siero. «Finalmente potremo pensare a dare una sepoltura a mio figlio, da domenica non lo abbiamo più visto. Dell’autopsia aspetto di parlare con mia nuora» commenta Sergio Tognatti, padre di Sandro, il professore di clarinetto.

Intanto anche le altre tre necroscopie svolte finora – sul corpo del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, di 54 anni, stroncato da un infarto 48 ore dopo l’iniezione, e su quello della professoressa Annamaria Mantile, di Napoli, morta qualche giorno dopo la somministrazione e da ieri anche sul collaboratore scolastico di Afragola, sempre nel Napoletano – hanno escluso qualsiasi nesso di causa ed effetto. I periti della Procura di Nola e quelli nominati dalla famiglia della vittima hanno eseguito gli esami istologici su Vincenzo Russo, il collaboratore scolastico di 58 anni deceduto pochi giorni dopo la somministrazione della prima dose di Astra-Zeneca. Anche in questo caso, è stato confermato ieri dai primi esami, non ci sarebbe alcun nesso. Intanto proseguono le indagini. Sono diverse le Procure (tre siciliane, due campane e una piemontese) che stanno indagando sulla eventuale correlazione tra il decesso e la somministrazione del vaccino avvenuta poco prima.

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