mercoledì 23 gennaio 2013
​A Davos il presidente del Consiglio uscente sulla leadership del Paese: crescita dalla seconda metà del 2013. «Riduzione del debito non può passare dalle tasse»
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Mario Monti ha preso la parola al World economic forum di Davos sottolineando "l'atmosfera che circonda l'Italia è cambiata, è un Paese rispettato e si crede nella sua capacità di riprendersi". Le circostanze - per il presidente del Consiglio- "sono molto diverse dal mio insediamento". Il Professore ha commentato che "la leadership è l'opposto della visione miope che continua a esistere nelle politiche nazionali, in Europa e nel mondo" e sottolineato che ciò significa anche che "l'Italia negli ultimi 10 anni non ha usato l'opportunità di essere membro Eurozona per abbassare il rapporto Pil-debito pubblico". "L'Italia ha scelto in passato la politica dello statu quo; ha scelto l'illusione che, in un mondo dove tutto cambiava fosse possibile rimanere fermi", ha aggiunto. A proposito della crisi ha ragionato su chi, in Italia, "fa politiche giuste ma sopporta il peso del debito dovuto alle errate politiche precedenti". In questi quattordici mesi, ha detto inoltre, non ho mai usato l'argomento 'Ce lo chiede l'Europa' per chiedere sacrifici ai cittadini italiani".Gli italiani, e i giovani in particolare, "sono stati vittime di promesse elettorali che spesso hanno aggravato la crisi", per Monti, che dunque ritiene occorrano "azioni ed è per questo che ho scelto di fare una cosa che considero contro la mia natura e probabilmente anche contro il mio interesse personale, guidare una lista durante le prossime elezioni perchè credo che ci sia bisogno di una nuova forma politica, oltre alle vecchie coalizioni tradizionali". Ponendo al primo posto la necessità di "riforme" per il Paese il premier uscente ha dichiarato che "la riduzione del debito non si può più fare attraverso le tasse". La crescita tornerà dalla seconda metà del 2013", ha poi assicurato Monti."Le riforme sono un processo senza fine", ha argomentato Monti, "anche la Germania deve farle, come dimostra l'azione della Merkel".
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