martedì 23 luglio 2013
In dieci anni la spesa militare è stata tagliata il 19%. Il ministro: "Si rischia di non essere più in grado di partecipare alla politica di difesa europea".
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Mentre la polemica sull'acquisto degli F35 va avanti da mesi, il ministro della Difesa Mario Mauro si mostra preoccupato per i tagli alle forze armate le quali, ha affermato, "rischiano il default funzionale nel giro di pochi anni", oltre al "venir meno della capacità di partecipare, nei fatti, alla politica di difesa europea". Nel corso di un'audizione nella commissione Difesa della Camera, il ministro ha ricordato come la spesa militare italiana, dal 2003 allo scorso anno, sia stata ridotta del 19%. Un taglio che "non ha alcun possibile paragone con i nostri alleati europei". Con così poche risorse a disposizione, ha proseguito Mario Mauro, si è potuto destinare solo un 30% per "gli investimenti e l'operatività dello strumento militare", mentre la maggior parte dei fondi è andata al personale: "È una condizione insostenibile - ha chiosato il ministro - con questi livelli economici, in particolare nel settore dell'esercizio risulta impossibile perseguire quel livello di effettiva prontezza che rappresenta un parametro essenziale".
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