sabato 31 dicembre 2022
Il capo dello Stato, l'ex presidente Napolitano, la premier Meloni, i ministri del governo e tutta la politica italiana ricordano Ratzinger come «gigante della fede» e teologo illuminato
Il capo dello Stato Sergio Mattarella

Il capo dello Stato Sergio Mattarella - Ansa

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Tutti ne ricordano la profonda fede, la sua dolcezza, la sua importanza come teologo. Il mondo delle istituzioni e della politica in Italia non manca di far sentire la propria vicinanza ed esprimere il proprio cordoglio per la morte del papa emerito Benedetto XVI. Anche facendo giungere telegrammi di condoglianze a Papa Francesco. A cominciare dal capo di Stato Sergio Mattarella che sottolinea come la morte del Papa emerito Benedetto XVI sia «un lutto per l'Italia», aggiungendo che «la sua dolcezza e la sua sapienza hanno beneficato la nostra comunità e l'intera comunità internazionale. Con dedizione ha continuato a servire la causa della sua Chiesa nella veste inedita di Papa emerito con umiltà e serenità. La sua figura rimane indimenticabile per il popolo italiano». Per il presidente della Repubblica perdiamo un «intellettuale e teologo che ha interpretato con finezza le ragioni del dialogo, della pace, della dignità della persona, come interessi supremi delle religioni. Con gratitudine guardiamo alla sua testimonianza e al suo esempio».

Ma è anche il capo di Stato emerito, Giorgio Napolitano, che con papa Benedetto XVI ha condiviso il cammino del suo pontificato e a cui era legato da profonda stima ed amicizia, a voler manifestare a Papa Francesco la sua vicinanza, facendo pervenire «le più sentite espressioni del mio profondo cordoglio e della mia partecipazione al dolore suo e della Chiesa». Poi in un passaggio successivo della lettera l’ex presidente della Repubblica aggiunge che «memorie e vincoli di stima e di rispettosa amicizia mi legavano a sua santità Benedetto XVI, sviluppatisi in particolare negli anni trascorsi come presidente della Repubblica italiana. Pur provenendo da esperienze intellettuali e umane lontane e differenti, con il pontefice allora potei sviluppare una condivisione di ansie e intenti e una consuetudine di riflessione sul futuro dell'Italia e dell'Europa». Fu per me, conclude Napolitano, «un'esperienza di rilevante intensità spirituale, culturale e umana, segnata dall'interazione positiva di mondi diversi e aiutata anche dal comune amore per la musica. La prego di accogliere le espressioni della mia vicinanza per la dipartita di una grande figura della Chiesa e della cultura contemporanea».

Si rivolge direttamente con un telegramma a papa Bergoglio, per tramite del segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, il presidente del Senato Ignazio La Russa. «Santità, la scomparsa del Papa emerito Benedetto VXI riempie tutti di grande tristezza – scrive la seconda carica dello Stato - guida spirituale di notevole carisma ed esempio di fede profonda, pastore fermo e al tempo stesso mite, fine studioso e autore di numerosi saggi, ha rappresentato un punto di riferimento ben oltre la durata del suo pontificato. Mancheranno l'esempio personale e religioso, lo spirito di servizio, la profonda umiltà. Anche a nome dei colleghi senatori desidero esprimere sentimenti di sincero e profondo cordoglio». Non meno partecipato il messaggio del responsabile di Montecitorio Lorenzo Fontana che esprime «profondo cordoglio per la scomparsa di Benedetto XVI. Un grande uomo, teologo e Papa. Mi unisco, in questo triste momento, alla preghiera di tutta la comunità cattolica».

Il cordoglio del governo

Lo definisce poi «un gigante della fede e della ragione», il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che considera papa Ratzinger «un uomo innamorato del Signore che ha messo la sua vita al servizio della Chiesa universale e ha parlato, e continuerà a parlare, al cuore e alla mente degli uomini con la profondità spirituale, culturale e intellettuale del suo magistero. Un cristiano, un pastore, un teologo: un grande della storia che la storia non dimenticherà». Il premier, inoltre, sottolinea di aver espresso « al Santo Padre Francesco la partecipazione del governo e mia personale al dolore suo e dell'intera comunità ecclesiale». Ma sono tutti partecipanti al governo che desiderano comunque esprimere singolarmente la propria vicinanza per questo lutto che ha colpito il Vaticano e la Chiesa tutta. «Carissimo Papa Benedetto XVI, ti ringraziamo per il tuo pontificato illuminato, per la speranza che hai donato, per la forza delle tue parole, per il coraggio con cui hai difeso vita e radici- scrive in un post su Instagram il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini - Preghiamo per te, nella certezza che accompagnerai il nostro cammino». Utilizza i social, ma Twitter stavolta, anche l’altro vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Benedetto XVI. Grande Papa, grande teologo – dice - Ne ho apprezzato gli insegnamenti e il modo di spiegare la fede. Porterò sempre nel cuore le sue parole a difesa delle radici cristiane dell'Europa».

La premier Giorgia Meloni

La premier Giorgia Meloni - Ansa

A sottolinearne le doti di «raffinato intellettuale, figura centrale della Chiesa moderna e grande testimone del suo tempo», il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Elisabetta Casellati, per cui «la verità era il motto che ne ispirò gli studi teologici e filosofici. Il suo tratto mite e la sua innata riservatezza erano accompagnate da una grande forza d'animo che ha contraddistinto tutto il suo papato, sostenendolo anche nel doloroso momento della rinuncia. Ci lascia una preziosa eredità culturale e una vivida testimonianza di amore per il Vangelo e di integrità della fede». Mentre ne vuole ricordare la sua propensione al dialogo e le profonde radici europee il ministro per gli Affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. «La cultura dell'Europa è nata dall'incontro tra la fede in Dio di Israele, la ragione filosofica dei Greci e il pensiero giuridico di Roma – dice - Questo triplice incontro forma l'intima identità dell'Europa. È questa la grande lezione che Benedetto XVI ci lascia e io che faccio mia». Esprime anche il suo più profondo dolore per la scomparsa del Papa Emerito Benedetto XVI, il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ne vuole sottolineare le doti di «illuminato e raffinato teologo, uomo di grande e vasta cultura, pontefice giusto e mite, ha scritto pagine fondamentali per la storia della Chiesa. La sua testimonianza, il suo pensiero, i suoi insegnamenti continueranno a essere riferimento per tutti noi, nel segno della verità e della pace. A lui la mia personale preghiera».

È stato fra i primi, e purtroppo fra i pochi – spiega poi in un post su Facebook, la ministra per della Famiglia, delle Natalità e delle Pari opportunità Eugenia Roccella, «a vedere nella manipolazione dell'umano il pericolo più insidioso per gli stessi diritti sociali. E al crocevia della storia ha scommesso sul risveglio di un Occidente minacciato dall'esterno e più ancora dall'interno, da una deriva nichilista». È l'impegno che dovremmo assumere oggi, continua, «nel salutare con amore e tristezza la fine del viaggio terreno di un grande pensatore della nostra epoca difficile. Un uomo di fede, cuore e ragione che ha saputo affascinare anche i non credenti». La testimonianza «incrollabile di fede» di papa Benedetto, «il suo magistero e la sua eredità spirituale e culturale rimarranno nella storia dell'umanità», sono le caratteristiche che ricorda invece il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, secondo il quale Benedetto XVI è stato «un cristiano autentico, un teologo senza eguali e un pastore straordinario che ha saputo interpretare e trasmettere, fino all'ultimo, l'insegnamento del cristianesimo più profondo».

Se ne va, twitta la ministra del Turismo Daniela Santanché, «un testimone del secolo scorso, per anni guida della Santa Chiesa, che ha saputo interpretare e rappresentare in diverse occasioni i valori dell'Occidente. Riposa in pace Papa Benedetto XVI».

La vicinanza della politica italiana

Ma è davvero tutto l’arco parlamentare a voler essere presente nel ricordare il papa emerito. A cominciare dal segretario del Pd Enrico Letta che in un tweet precisa come «con la scomparsa di Papa Benedetto XVI Roma, l'Italia e il mondo intero perdono un protagonista assoluto. Un grande uomo di fede e di pensiero. Un innovatore. La sua scelta delle dimissioni cambierà per sempre la storia della Chiesa Cattolica. Tutti dobbiamo essergli riconoscenti». Il presidente del M5s Giuseppe Conte, poi, manifesta la sua vicinanza con queste parole: «Benedetto XVI è stato al contempo uomo di fede, uomo di studi e grande servitore della Chiesa cattolica. Ricordiamo il suo Magistero per la profondità della sua ricerca, il rigore della sua attività pastorale e l'attenzione per i grandi cambiamenti della nostra società».

Papa Ratzinger viene considerato inoltre «un uomo di infinita intelligenza», da il responsabile di Italia Viva Matteo Renzi, per cui «oggi dà del tu al Mistero. Buon viaggio Papa Benedetto». Anche il leader di Azione Carlo Calenda esprime un pensiero per il papa emerito, «ultimo grande pensatore della Chiesa. Per me, ateo e liberale, Caritas in veritate è un testo moderno e profondo. La libertà responsabile, la tecnica non fine a se stessa ma subordinata all'etica come ricerca di giustizia e trascendenza. Da rileggere. Riposi in pace». Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi si dice infine addolorato, come «i cristiani di tutto il mondo per la scomparsa di Benedetto XVI. La sua testimonianza di profonda spiritualità, di raffinata cultura, di serenità nella sofferenza, ha un valore universale. Per noi credenti rimarrà indelebile il ricordo di un pontificato di grande autorevolezza ed autentica carità».

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