domenica 22 marzo 2020
Rallenta la curva dei contagi a Brescia e Bergamo. Altri 63 pazienti trasferiti dalla Lombardia. Morto il 18esimo medico, arrivati 53 sanitari da Cuba, presto anche dalla Russia
Decessi e nuovi contagi, leggero calo. Borrelli: non si abbassi la guardia
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Piccolo spiraglio nella tragedia dell'epidemia. Troppo presto per trarre conclusioni, ma il dato di oggi è che il numero di nuove vittime del coronavirus è leggermente inferiore a quello del giorno precedente. Il numero complessivo è di 5.476, con un aumento rispetto a ieri di 651 unità; ieri l'aumento era stato di 793 morti. Il dato è stato reso noto dal capo Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, nella consueta conferenza stampa serale. "I numeri di oggi sono minori rispetto a ieri, in controtendenza, ci auguriamo possano essere confermati, ma non bisogna abbassare la guardia".

Sono 63 i pazienti trasferiti dalla Lombardia, due in più di ieri. Di questi 25 sono pazienti positivi, gli altri non hanno il covid.

Alla conferenza stampa era presente anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, che ha confermato che solo l'1% dei decessi è di persone sotto i 50 anni e che nessuno tra i morti e i ricoverati in terapia intensiva ha meno di 20 anni. Locatelli ha tenuto a sottolineare come sia necessario proteggere gli anziani, patrimonio delle famiglie, memoria d'Italia, dal contagio, anche a costo del sacrificio di tenerli lontani dai nipoti e chiusi in casa.

Anche in Lombardia, la regione più colpita, si registra oggi qualche lieve miglioramento: "I pazienti positivi sono 27.206, 1.691 in più rispetto a ieri, ma la crescita è quasi dimezzata, i ricoverati sono 9.439, con un aumento di 1.181, a cui vanno aggiunte 1.142 persone ricoverate in terapia intensiva, mentre i decessi sono 3.456, 361 in più"; ieri l'incremento era stato di 546. Sono i numeri resi noti dall'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, che ha spiegato che "sono dati sono come al solito in chiaroscuro, ma oggi più chiaro che scuro, anche se non cantiamo vittoria". L'assessore ha indicato in martedì il giorno in cui si potrà valutare se effettivamente c'è una controtendenza.

Rallenta la curva dei contagi a Brescia e Bergamo, le due province più colpite dall'emergenza coronavirus. A Bergamo i positivi "sono in totale 6216, 347 più di ieri, il numero si è dimezzato rispetto ai 715 di ieri". Mentre a Brescia ci sono 5.317 casi, 289 più di ieri ma in calo rispetto ai 380 di due giorni fa. Milano è terza con 5.096 (+424). Per quanto riguarda le altre province, a Cremona ci sono 2.895 positivi (+162), a Lodi 1.772 (+79), a Pavia 1.306 (+112), a Monza e Brianza 1.108 (+24), a Mantova 905 (+63), a Lecco 872 (+54). Chiudono Como con 512 (+60), Varese 386 (+27) e Sondrio 205 (+26).

Un dato significativo viene da Orzinuovi, paese in provincia di Brescia con il più alto numero di persone contagiate dopo il capoluogo: non si è registrato nessun nuovo contagio.

In Veneto restano Padova e Verona i cluster con maggiori contagiati da Coronavirus, e sono cresciuti rispetto a stamani, rispettivamente a 1.225 e 1.069 casi (+31 e +23). Ma è Treviso la città con la maggiore crescita di contagiati rispetto al mattino, 44, che portano il totale a 979 casi.

LE PAROLE DI MATTARELLA

In una giornata segnata dall'attesa del Dpcm che chiude tutte le attività produttive non essenziali, risuonano le parole del capo dello Stato Sergio Mattarella, indirizzate all'omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier.

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Il presidente della Repubblica ringrazia la Germania per la solidarietà e spiega la gravità della situazione in Italia: «Stiamo affrontando tutti – Germania, Italia e tanti altri Paesi – questo pericolo, inatteso e grave. Come ti ho detto nel corso della nostra conversazione telefonica, spero che l’esperienza che, per prima, l’Italia si è trovata a sviluppare per contrastare il contagio possa risultare utile per tutta Europa e a livello globale. Mi auguro fortemente che alla Germania e agli altri Paesi sia risparmiato il doloroso percorso dell’Italia. Qui, in numerosi territori, con tante vittime, viene decimata la generazione più anziana, composta da persone che costituiscono per i più giovani punto di riferimento non soltanto negli affetti ma anche nella vita quotidiana». Mattarella con Steimeier insiste anche sul ruolo della Ue: «Come hai scritto nella tua lettera abbiamo bisogno di uno spirito veramente europeo di concreta solidarietà. L’Unione Europea, con i suoi vertici, sta operando con serietà e determinazione di fronte a questa drammatica condizione, nuova e generale. Sono certo che continuerà a farlo: i nostri concittadini europei hanno bisogno di avvertire l’efficace vicinanza dell’azione dell’Unione».

IL RECORD DI DENUNCE

Prosegue intanto l'inasprimento dei controlli. Ieri le forze di polizia hanno controllato, in applicazione delle misure di contenimento del contagio, 208.053 persone e 11.068 sono state denunciate, ancora un record. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 75.362, denunciati 142 esercenti e sospesa l'attività di 20 esercizi. Salgono così - informa il Viminale - a 1.858.697 le persone controllate dall'11 al 21 marzo, 82.041 quelle denunciate per mancato rispetto di ordine dell'autorità, 1.943 per false dichiarazioni; 910.023 gli esercizi commerciali controllati e 2.119 i titolari denunciati.

IL NODO DELLE MASCHERINE, LA RISPOSTA GENEROSA DEI MEDICI

In relazione alla polemica sulle mascherine e sui dispositivi, il commissario straordinario Domenico Arcuri rassicura: «Da domani o martedì al massimo tutte le Regioni avranno mascherine per medici, operatori sanitari e malati. A partire dalla settimana successiva contiamo di dare poi a tutti gli italiani i dispositivi di protezione individuale». C'è un intenso lavoro di approvvigionamento all'estero, nonostante "atti ostili" da parte di diversi Stati (anche europei) che bloccano i materiali acquisiti dall'Italia. La solidarietà europea e internazionale, in ogni caso, sembra crescere. Dopo le donazioni di Germania e Francia, anche la Russia ieri ha informato dell'invio di «specialisti militari e attrezzature». Si tratta di 120 tra epidemiologi e virologi, camion per la disinfezione, ospedali da campo, 100 ventilatori polmonari e 500mila mascherine. In coordinamento con la Protezione civile, la flotta di Alitalia ha avviato una serie di voli merci con la Cina per il trasporto di materiale sanitario. Il primo volo rientrerà giovedì con 160 metri cubi di forniture medicali, tra le quali circa 3 milioni di mascherine protettive. Mentre oggi a Malpensa sbarca la delegazione composta da 37 medici e 15 infermieri cubani.

Ma la risposta più generosa è proprio dei medici italiani, che hanno risposto in massa al bando della Protezione civile per ingaggiare subito 300 medici nelle aree in cui il contagio ha raggiunto picchi drammatici. Ben 7923 le persone che hanno aderito all'appello. Al via ora l'esame delle candidature. I primi medici potrebbero essere operativi già domani, in Lombardia e a Piacenza.

MEDICI DA CUBA E RUSSIA

53 tra medici e infermieri cubani sono arrivati a Malpensa, e un gruppo di medici militari russi è in arrivo.

GOVERNATORI: OK MISURE DEL GOVERNO, MA ALCUNI "STRINGONO" ANCORA

A partire dal governatore lombardo Fontana, c'è l'ok alle misure annunciate sabato notte dal premier Conte. «Altro non si può fare», dice. La stretta nazionale preoccupa però i governatori del Sud. Con la chiusura di molte attività industriali e dei cantieri, previsto un nuovo "controesodo" degli emigranti meridionali. La Calabria si "serra" sino al 3 aprile con divieto di spostamenti in ingresso e uscita, che in realtà consiste in controlli ai "confini" con obbligo per chi rientra dei 14 giorni di isolamento in quarantena. Anche il governatore campano De Luca è preoccupato e ha chiamato Conte per chiedere di bloccare gli spostamenti da Nord a Sud, il premier lo avrebbe rassicurato dicendo che il tema è all'attenzione del governo. La governatrice umbra Donatella Tesei annuncia invece l'adozione del modello-Sud Corea, con tracciamento dei positivi e aumento dei tamponi per individuare gli asintomatici.

SINDACO DI CREMONA POSITIVO. MORTO IL 18ESIMO MEDICO

Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, è positivo al coronavirus e in quarantena. Lo annuncia lui stesso su Facebook. "Devo tenermi monitorato e rallentare i ritmi perché non sono in forma, ma continuo a lavorare dalla nostra casa". La Federazione nazionale Ordini medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) fa sapere che Andrea Carli, medico di base a Lodi, morto il 19 marzo, è l'ultimo nome che si aggiunge all'elenco dei dottori deceduti per coronavirus in Italia. Secondo l'ultimo aggiornamento, le vittime sono salite a 18.

Nel Pavese il caso dei coniugi, lei infermiera, 64 anni, lui agricoltore, 66, morti in ospedale a poche ore di distanza, senza nemmeno potersi dire addio e senza poter salutare i figli. La racconta La Provincia Pavese. La loro figlia 28enne è ricoverata in quarantena, il figlio in isolamento in Toscana dove lavora. Allarme a Messina per due focolai, nell'Istituto per neurolesi e in una casa di riposo.

L'Anpi comunica la morte di morto Francesco Nezosi, 90 anni, che fu staffetta partigiana a Fonteno (Bergamo).

Positivi anche 11 operatori della Protezione civile.

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