venerdì 28 marzo 2014
​La Corte suprema indiana ha accolto il ricorso dei due militari italiani contro l'utilizzo della Nia, la polizia anti-terrorismo. Ieri Renzi aveva chiesto aiuto ad Obama per internazionalizzare la questione.
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La Corte Suprema indiana ha accolto il ricorso presentato dalla difesa dei due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, contro l'utilizzo della Nia, la polizia antiterrorismo, nel processo a loro carico. La decisione rappresenta uno spiraglio nel difficile processo a carico dei due italiani, accusati di aver ucciso due pescatori indiani, al centro di un duro scontro tra Italia e India. Nell'udienza, durata circa 10 minuti, il legale dei marò Mukul Rohatgi ha illustrato il ricorso in cui si chiede di annullare l'intero procedimento giudiziario, compresa la denuncia iniziale First information report o Fir) in cui è contenuta l'accusa di aver ucciso due pescatori il 15 febbraio 2012. Dopo aver sentito le ragioni del legale, la sezione 4 composta dai giudici B.S. Chahuan e J. Chelameswar, ha deciso di dichiarare ammissibile la nuova petition e ha chiesto al governo indiano, con l'invio di una "notice", di comparire nella prossima udienza fissata tra quattro settimane per presentare le proprie argomentazioni ed entrare poi nel merito del ricorso. Oltre a chiedere l'annullamento del Fir, il ricorso contesta l'uso della polizia antiterrorismo Nia e anche la stessa giurisdizione dell'India in quanto l'incidente è avvenuto al di fuori delle acque territoriali. Si ricorda inoltre che i due Fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, erano in servizio anti pirateria per conto dello Stato italiano e che quindi godono di immunità funzionale. Giovedì l'inviato speciale del governo, Staffan de Mistura, ha annunciato che il governo italiano non ha intenzione di presentare i due marò al processo, perchè l'Italia insiste sulla giurisdizione internazionale della questione. Il caso marò è stato anche discusso nell'incontro di ieri tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente Usa Barack Obama. "Ho ringraziato gli Stati Uniti per il supporto in questa fase e ho chiesto di poter contare per un'ulteriore appoggio affinchè la questione sia affrontata sul contesto internazionale", ha poi affermato Renzi nella conferenza stampa congiunta a Villa Madama.

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