giovedì 31 ottobre 2019
Case, via anche l’aumento dell’imposta catastale mentre arriva una stretta sui concessionari autostradali Compromesso sulla flat tax per le partite Iva. Sgravi sui farmaci
Archivio Ansa

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La manovra? È «sostanzialmente chiusa», assicura Luigi Di Maio dopo l’ennesimo vertice di maggioranza, mercoledì sera, che doveva essere l’ultimo ma ancora non si sa. E quel 'sostanzialmente' suona come un 'quasi', confermando che il cantiere resta aperto e c’è la decisione di rinviare all’esame parlamentare lo scioglimento dei nodi residui, mentre sulla questione dei fondi per Radio radicale (che per ore ieri ha bloccato l’intesa) si sarebbe trovata una mediazione (QUI I DETTAGLI).

È una legge di Bilancio che ci soddisfa, poi la miglioreremo in Parlamento», dice infatti lo stesso leader M5s. Per il Pd, il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, vede una «piena intesa sull’impianto: abbiamo messo a punto gli ultimi dettagli e la manovra è pronta per il Parlamento».

L’arrivo alle Camere è previsto all’inizio della prossima settimana, 20 giorni dopo l’approvazione 'salvo intese' in Consiglio dei ministri. Intese che ieri sera sarebbe state raggiunte, in particolare, sui temi fiscali, con lo stop all’aumento dell’imposta di registro da 50 a 150 euro per chi compra casa, dopo la marcia indietro sulla cedolare secca per gli affitti a canone concordato che resta al 10%. La schiarita riguarda anche i paletti per la flat tax delle partite Iva entro i 65mila euro di reddito: salta, come richiesto dal M5s, il paletto sugli investimenti mentre, secondo quanto viene riferito, restano altri due vincoli per accedere al regime agevolato, quello sulle spese per il personale (non più di 20mila euro) e il divieto di cumulo: chi ha altri redditi per oltre 30mila euro non potrà aderire al regime forfettario al 15%.


Spunta tassa su cartine e filtri per sigarette
Carte, il cashback vale 100-200 euro l’anno
Pacchetto per la P.a.'green': ibride
o elettriche le nuove auto

Nel testo entra poi un pacchetto per la Pubblica amministrazione green, con le nuove auto pubbliche che dovranno essere ibride o elettriche. A fronte delle modifiche che riducono il gettito, come contropartita arrivano però un nuovo microprelievo su cartine e filtri per le sigarette e una stretta su camion e pullman inquinanti e sui concessionari di autostrade, con l’Aiscat che protesta e paventa il blocco degli investimenti. Mezza retromarcia pure sugli incentivi ai pagamenti elettronici: le detrazioni sanitarie saranno possibili anche pagando con i contanti, cosa che ieri mattina era stata esclusa. Per quanto riguarda il meccanismo del cashback (i rimborsi per chi paga con carte e bonifici), «stimiamo che verranno rimborsati almeno 100-200 euro l’anno a consumatore », ha chiarito il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, spiegando che «il meccanismo non favorisce chi spende di più, ma sarà parametrato». L’ossatura del provvedimento l’ha illustrata lo stesso ministro. I 30 miliardi della manovra sono coperti «in grandissima parte dalla flessibilità europea, che vale circa 14 miliardi».

Uno dei punti qualificanti resta il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori, che avranno in media «40 euro netti al mese in più in busta paga». C’è poi la fusione fra Imu e Tasi, che però non comporterà un aumento delle tasse: «Assolutamente no – ha assicurato il ministro –, rimane tutto come adesso, sostanzialmente c’è l’abolizione della Tasi ma a gettito invariato ». E dopo la manovra, che ha evitato gli aumenti Iva da 23 mi-liardi, servirà però una riforma dell’imposta sui consumi: «È cosa che va fatta, ma va fatta con calma, nel quadro di una riforma fiscale complessiva », ha aggiunto Gualtieri, che ha anche annunciato 420 milioni in tre anni per le aziende green e precisato come la plastic tax «colpisce il monouso». Tassa in merito alla quale continuano ad arrivare le proteste delle categorie interessate. Resta anche la sugar tax, l’imposta sulle bevande con zuccheri aggiunti, che non peserà, però, sui prodotti destinati all’export.

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