lunedì 5 febbraio 2018
Traini in isolamento in carcere. «Ho sentito la storia di Pamela e ho preso la pistola». Sequestrati all'uomo una copia del Mein Kampf e una bandiera con la croce celtica
Traini accusato di strage con l'aggravante del razzismo
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È stato trasferito in carcere Luca Traini, il 28enne che sabato ha tentato di fare una strage di migranti a Macerata. L'accusa nei suoi confronti è di strage aggravata dalle finalità di razzismo. Al giovane sono contestati anche porto abusivo di armi e altri reati. L'uomo ha lasciato la caserma dei Carabinieri all'una di notte: a testa alta e sguardo dritto davanti a sé non ha detto una parola ai cronisti che erano ad attenderlo. Traini è ora nel carcere di Montacuto, lo stesso dove è rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela.

Proprio la morte brutale di Pamela Mastropietro sarebbe all'origine della tentata strage di sabato. Traini lo ha ribadito ai Carabinieri. "Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l'ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro - avrebbe raccontato - ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola".

Dalla casa della madre di Traini i carabinieri hanno sequestrato una copia del Mein Kampf, una bandiera con la croce celtica e altre pubblicazioni riconducibili all'estrema destra. Gli investigatori hanno anche sequestrato i computer dell'uomo per verificare se vi siano elementi utili alle indagini.

Dopo essere stato arrestato Traini ha reso ampie dichiarazioni spontanee. Nel corso delle ore passate nella caserma di Macerata, Traini è apparso lucido e determinato: "Non ha mostrato alcun rimorso per quel che ha fatto - sottolineano fonti investigative - non ha accennato alcun passo indietro né ha mostrato pentimento". Non è stato quindi formalmente interrogato dai magistrati che potrebbero comunque risentirlo nei prossimi giorni. Fra Traini e Pamela non sarebbero tuttavia emersi rapporti diretti di alcun tipo.

Uno dei sei immigrati feriti racconta la sua esperienza al Tg2000

Nella casa circondariale, Traini è tenuto in isolamento in un reparto separato da quello in cui si trova Oseghale. "È tenuto accuratamente lontano anche da altri detenuti di colore" dicono dal carcere. Agli agenti della polizia penitenziaria che hanno sbrigato le formalità per il suo ingresso nel carcere, il 28enne è apparso "tranquillissimo". Traini è arrivato nelle prime ore di stamane e avrebbe anche scambiato un battuta con gli agenti.

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