lunedì 20 marzo 2017
Ieri sera in cattedrale la veglia per ricordare le vittime delle mafie. Domani 21 marzo la Giornata della Memoria e dell'Impegno organizzata da Libera
Un momento dell'evento organizzato a Locri da Libera in memoria delle vittime di mafia

Un momento dell'evento organizzato a Locri da Libera in memoria delle vittime di mafia

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In mattinata, nello stadio di Locri, davanti al Presidente della Repubblica, il lungo elenco delle vittime innocenti delle mafie era stato accompagnato da scroscianti applausi; nella Cattedrale di Locri, ieri sera, silenzio e raccoglimento hanno fatto da sottofondo a quella mesta litania che ha ricordato circa mille volti. Volti, non numeri, “volti sorridenti anche di fronte alla tragedia” ha sottolineato l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone, che ha presieduto la veglia nella qualità di Presidente della Conferenza Episcopale Calabra. Con lui c’erano don Luigi Ciotti, il vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva, e l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini.

Dopo la testimonianza di un familiare di “terza generazione”, quella di Luigi, nipote del commissario della Polizia di Stato Giuseppe Montana, ucciso a Palermo 32 anni fa, è toccato a Bertolone accompagnare la riflessione sul senso di questa iniziativa di Libera che, da quest'anno è stata istituzionalizzata con una legge dello Stato. “È nella preghiera che ci è dato di poter guardare tutto, anche le tragedie, il dolore, i delitti efferati, dal punto di vista di Dio, alla luce del Vangelo" ha detto. Il 21 marzo non segna soltanto l’arrivo della primavera, che irrompe con fiori e profumi, risvegliando ciò che era appassito o gelido, ma rappresenta pure "un giorno di fiducia e di speranza, un giorno in cui la luce ha la meglio sul buio del cielo e sul lutto delle più cupe tragedie". Ricordare i tanti caduti serve anche a ricostruire la storia “per analizzare lo sviluppo delle dinamiche mafiose e delle possibili strategie di contrasto” ha detto Bertolone. Il Presidente dei vescovi calabresi (che hanno dato la piena adesione alla Giornata della Memoria e dell'Impegno organizzata da Libera a Locri e in altri 4.000 luoghi), ha richiamato le parole pronunciate da papa Francesco durante la sua visita in Calabria, condannando senza mezzi termini l'appartenenza alla criminalità organizzata; nello stesso tempo si è rivolto ai mafiosi invitandoli alla conversione: “Anche voi avete avuto un papà e una mamma: pensate a loro e convertitevi”.

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