mercoledì 10 giugno 2020
Dagli alberghi alle sale slot, ma anche i luoghi di ritrovo. Scarica il documento integrale in Pdf
Aperitivo a Milano ai tempi del coronavirus fase 2

Aperitivo a Milano ai tempi del coronavirus fase 2 - Fotogramma

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La bella stagione e il desiderio dei giovani di uscire dopo mesi di lockdown rischiano di far risalire la curva del numero di contagi. E così i sindaci di Roma, Milano e delle altre grandi città hanno chiesto ieri, in una lunga riunione in videoconferenza, alla titolare del Viminale Luciana Lamorgese di «rafforzare i controlli serali e notturni nei quartieri della movida». Molti Comuni hanno armi spuntate, con le polizie municipali poco attive di notte e straordinari limitati dai bilanci in difficoltà. Di qui la richiesta al ministro dell’Interno (presente alla riunione insieme al capo della Polizia Franco Gabrielli) più pattuglie serali per limitare gli assembramenti davanti a pub e locali. Lamorgese ha preso atto della richiesta, ma il suo intento «non è quello di militarizzare» la movida e perciò ha chiesto che ai controlli si accompagni la sensibilizzazione su «comportamenti responsabili». Inoltre, ha detto che le proposte dei sindaci confluiranno in un «pacchetto» di norme sulla sicurezza urbana che arriverà «in tempi rapidi» all’attenzione del governo.

Sempre ieri, il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha annunciato la versione aggiornata delle «Linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative», approvata ieri dall’organismo di rappresentanza. «Un passo in più, ma senza abbassare la guardia sulla prevenzione. L’obiettivo è rimettere in moto il Paese in sicurezza – considera il governatore emiliano–romagnolo Bonaccini –. Occorre un sforzo corale di cittadini, imprese, parti sociali e istituzioni: insieme possiamo farcela». In 49 pagine, le nuove «linee guida» includono schede su «congressi e grandi fiere; sale slot, sale giochi, sale scommesse e sale bingo; discoteche».

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Ristorazione e alberghi. C’è un paragrafo sulle cerimonie. E nelle attività ricettive ci sono regole specifiche per «strutture all’aria aperta; rifugi alpini ed escursionistici; ostelli della gioventù; locazioni brevi». Invece, nei «servizi per l’infanzia e l’adolescenza» c’è un paragrafo sui «campi estivi». E sono state aggiornate le schede su «aree giochi per bambini» e a «cinema e spettacoli dal vivo».

Regole per le sale slot. Riguardo alle sale scommesse, oltre a numerose prescrizioni per i gestori, i clienti dovranno indossare la mascherina. Le apparecchiature che non potranno essere disinfettate non dovranno essere usate. E no a «giochi a uso collettivo in cui non sia possibile il distanziamento interpersonale di almeno un metro».

I timori dei sindaci. Preoccupano i bilanci in difficoltà e i limiti ai poteri comunali di ordinanza, a volte in conflitto con quelli regionali. Così, i primi cittadini sollecitano interventi per rafforzare le polizie locali, comprese nuove assunzioni e l’accesso al Centro elaborazione dati della Ps. La sindaca di Roma Virginia Raggi lamenta l’impatto di troppe manifestazioni (sabato quella neofascista ha danneggiato l’area del Circo Massimo), mentre la torinese Chiara Appendino auspica un aumento della videosorveglianza. Invece i sindaci del Sud segnalano il rischio di rabbia sociale, dopo l’esaurimento delle risorse stanziate a marzo per le fasce deboli. Lamorgese, che ha preso nota di ogni questione, intende far diventare periodico l’incontro in videoconferenza.

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