sabato 13 aprile 2013
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«Non c’è bisogno di grandi ricerche internazionali per capire che il gioco d’azzardo sta avvelenando la vita e la salute di tante, troppe!, persone e famiglie». Arriva dal Forum delle associazioni familiari l’invito ad opporsi allo «Stato biscazziere», il giorno dopo l’intervento di Francesco Rodano: in un convegno a Milano, il responsabile del gioco a distanza dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli se l’era presa con gli "allarmismi" di alcuni media. Allarmismi? E gli 800mila giocatori compulsivi in Italia? E i 6 miliardi di euro di costi sociali? «Lungi da me dal dire che non ci sono rischi di gioco problematico – aveva dichiarato Rodano – ma sono rischi presenti anche in altri settori, dall’alcol al fumo».Guai ad abbassare la guardia, ammonisce invece il Forum delle famiglie, chiedendo di «includere la patologia del gioco d’azzardo nei livelli essenziali di assistenza, prevedendo forme specifiche di cura, di istituire forme di sostegno alle famiglie in cui ci siano membri affetti da dipendenza». Si deve intervenire anche sul lato fiscale, perché «non è più tollerabile che le vincite derivanti dal gioco d’azzardo siano tassate meno dei redditi prodotti dai lavoratori». Insomma, con gli «eroici tentativi» di rifiutare le slot da parte di alcuni baristi non si va molto lontano.Una stoccata a Rodano arriva anche da «Mettiamoci in gioco», campagna nazionale contro i rischi dell’azzardo. La decisione di Aams di non fornire più i dati relativi alla spesa degli italiani in slot e videolottery (verrà reso noto soltanto l’incasso di Stato e concessionari) viene giudicata «inaccettabile e gravissima» dalle associazioni che partecipano alla campagna (tra cui Acli, Adusbef, Cgil, Cisl). Una decisione che «eliminerebbe dal dibattito un’informazione cruciale per valutare il fenomeno. Sarebbe poi sorprendente – continua il comunicato – che una tale risoluzione fosse presa da un organismo dello Stato, che dovrebbe mettere i princìpi della difesa della salute del cittadino e della trasparenza al di sopra di qualunque altra considerazione».Sulla decisione dei Monopoli di non pubblicare i dati della spesa sul gioco, intervengono anche la Consulta nazionale Antiusura e le associazioni aderenti al Cartello «Insieme contro l’azzardo», esprimendo «sdegno e preoccupazione» e denunciando «la totale insensibilità, assenza, latitanza, contumacia e diserzione dello Stato che di fatto rinuncia alla solidarietà verso i soggetti più deboli».Su quanto detto al convegno di Milano, viene poi richiesto al ministro dell’Economia Vittorio Grilli di verificare «la eventuale sussistenza di profili di inadeguatezza al ruolo con i principi di terzietà e imparzialità della condotta di Francesco Rodano». Ma quello che conta di più, scrivono l’avvocato Attilio Simeone e monsignor Alberto D’Urso, rispettivamente coordinatore del Cartello «Insieme contro l’azzardo» e vicepresidente della Consulta antiusura, è arrivare a una seria e incisiva regolamentazione del settore. E ridurre drasticamente il numero degli italiani drogati di slot. C’è chi li derubrica a rischi "fisiologici" del fenomeno. Ma si tratta di persone distrutte e famiglie rovinate. Che spesso, nonostante gli aiuti, non riescono a uscire dal baratro.
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