martedì 26 settembre 2023
Interventi da 1,3 miliardi per le famiglie. C'è il bonus benzina da 80 euro. «Ravvedimento operoso» per le violazioni sulle ricevute. Affitti, 7 milioni per nuove borse di studio. Domani Nadef in Cdm
Caro energia, aiuti con il «fattore figli». Quasi-sanatoria sugli scontrini

ANSA

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Un decreto da 1,3 miliardi di euro per il prossimo trimestre, nella consapevolezza che ne servirà un altro anche a inizio 2024. Nonostante la forte riduzione dei finanziamenti a imprese e famiglie rispetto alla prima fase della crisi energetica, il governo deve ancora raschiare il fondo del barile per mantenere in vita alcune delle misure di sostegno contro il caro-bollette e il caro-benzine. Con delle novità: i 300 milioni per il bonus sociale verranno distribuiti anche in base al numero dei componenti del nucleo familiare, mentre il mini-sostegno (circa 80 euro per ogni famiglia beneficiaria) contro l’aumento dei carburanti passerà attraverso la nuova card “Dedicata a te”. Nel decreto, poi, viene inserito un «ravvedimento operoso» per le irregolarità relative a scontrini, fatture e ricevute, su cui si aprono nuove polemiche politiche. Provvedimenti che fanno da apripista alle scelte per la manovra. La sessione di bilancio è alle porte: domani il Consiglio dei ministri si riunirà di nuovo per il varo della Nota di aggiornamento al Def (Nadef) e per un nuovo decreto sui versamenti fiscali.

Le misure sociali

Il decreto varato ieri porta la firma del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Viene rifinanziata con 100 milioni per l’ultimo trimestre del 2023 la carta “Dedicata a te”, che arriva a 1,3 milioni di nuclei familiari con almeno tre componenti e Isee fino a 15 mila euro. La card ora potrà essere utilizzata anche per l’acquisto di carburante. Bisognerà aspettare un decreto interministeriale per l’operatività. La somma una tantum di 80 euro viene definita «elemosina» sia di diverse associazioni dei consumatori sia dalle opposizioni.

Il governo ha inoltre deciso di rifinanziare il bonus trasporti: un contributo fino a 60 euro per l’acquisto di abbonamenti di trasporto pubblico locale, regionale, interregionale e di trasporto ferroviario nazionale. Spetta alle persone che nell’anno 2022 abbiano conseguito un reddito complessivo non superiore a 20mila euro.

Per i nuclei che già beneficiano del bonus sociale per le bollette di luce e gas, c’è la proroga sino a fine anno con un «potenziamento» in base al numero di componenti della famiglia. Una misura che costa 300 milioni. L’intervento riguarda i nuclei con Isee fino a 15 mila euro (30 mila euro con almeno 4 figli). Sarà l’Arera (l’Autorità che regola i prezzi energetici) a definire gli importi, ripartendo nei 3 mesi l’onere complessivo in base ai consumi attesi. Il bonus sostituisce quello per il riscaldamento previsto nel decreto dello scorso marzo.

Inoltre, è stata confermata anche per il quarto trimestre dell’anno la riduzione dell’Iva al 5% sulle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali. Prorogati anche l’azzeramento degli oneri di sistema per il settore del gas e l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano. Tra le altre misure viene rifinanziato con circa 7 milioni di euro il fondo borse di studio, per includere un maggior numero di “idonei non beneficiari”. Nella bozza del decreto risultava prorogato di 3 mesi, fino al 31 dicembre, il termine per le domande per usufruire di mutui per l’acquisto della prima casa per i giovani fino a 36 anni e con Isee fino a 40mila euro.

Cambiano poi dal primo gennaio 2024 i sostegni alle imprese energivore, con l’abbandono del sistema a scaglioni. Il decreto inserisce inoltre una norma che agevola le imprese che hanno salvato Eurovita e introduce un “chiarimento” sul passaggio da Alitalia a Ita per escludere - tema sotto osservazione di Bruxelles - che ci sia continuità tra le due aziende.

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«Ravvedimento operoso»

Il governo parla di «salvataggio di piccoli esercizi commerciali». Si tratta di una regolarizzazione tramite «ravvedimento operoso», quindi per quanto sostiene il governo senza “sconti” ma anche senza pagamento delle sanzioni, delle violazioni su scontrini, fatture o ricevute fiscali. La norma dà una via d’uscita ai contribuenti che dal primo gennaio 2022 al 30 giugno 2023 abbiano commesso una o più violazioni degli obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi: tramite un ravvedimento operoso, da concludere entro il 15 dicembre, potranno chiudere la vertenza. Il Pd protesta con il responsabile economico Antonio Misiani: «È l’ennesimo condono da parte di un governo che finora ne ha inanellati una dozzina. È il segno di quali siano le reali priorità della destra».


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