Il 2018 è stato un anno di crescita per il sito di Avvenire: 38% di visite complessive in più del 2017, 44% di visitatori unici assoluti in più e infine del 25% delle pagine visualizzate in più.
Ecco quali sono i contenuti che più hanno incontrato l'interesse dei navigatori nei 12 mesi dell'anno che sta per finire.
1) Le prigioni libiche
Il primo è un ampio racconto del 7 agosto firmato da Paolo Lambruschi su una rivolta nelle prigioni libiche in cui sono rinchiusi i migranti che sognano di raggiungere l'Europa. Un giovane africano cattura con il telefonino le immagini dei prigionieri ammutinati in un capannone, poi gira le immagini a un rifugiato eritreo di Bologna, che lo pubblica su Facebook. Quel video, pubblicato sul nostro canale Youtube, è un documento prezioso di quel che accade nei centri di detenzione libici: decine di migranti spariscono all'improvviso, il timore di chi resta è di venire venduti ai trafficanti di esseri umani oppure rimandati nei Paesi di provenienza. Forse per la prima volta le persone dentro i lager libici riescono a far uscire la loro voce.
2) Il fact checking sul video di Casalino
È vero o non è vero che Rocco Casalino, ora portavoce del premier Giuseppe Conte ed ex partecipante al Grande Fratello, è infastidito dalle persone con la Sindrome di Down? È la domanda che si pongono gli italiani, dopo la diffusione di un video del 2004. Lui si difende dicendo che si trattava di un corso di teatro, ma poi cambia versione e sostiene che invece era una intervista simulata. Ma l'8 novembre Gigio Rancilio mette in fila tutti gli elementi in un articolo di attento e puntiglioso fact checking e dimostra che no, il video incriminato non è affatto una bufala. E Casalino il giorno dopo si scusa.
3) Il decreto sicurezza e i migranti espulsi dai Cara
4) Le ostie intatte nel tabernacolo
5) Il sequestro dei rosari di Medjugorje
È un lettore di Avvenire a segnalare la disavventura in cui è incorso un pullman di pellegrini pugliesi di ritorno da Medjugorje: al posto di frontiera tra Bosnia e Croazia, i doganieri croati sequestrano 500 rosari destinati a un parroco di Castellaneta che ne avrebbe voluto far dono alla comunità in occasione dei 25esimo anniversario di sacerdozio. Oltre al danno la beffa: ai pellegrini, come raccontiamo il 5 settembre, è stata fatta pagare una multa di 300 euro perché l'autista non aveva dichiarato in anticipo la presenza delle coroncine.