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I funerali del carabiniere Legrottaglie con Mattarella, Crosetto e Piantedosi - Ansa
«Carlo nella quotidianità ha offerto la sua vita adempiendo al proprio dovere con generosità e amore». Le parole di monsignor Gian Franco Saba, ordinario militare, risuonano nel silenzio commosso della chiesa di Ostuni. La località turistica si è fermata per i rendere omaggio a Carlo Legrottaglie, il brigadiere capo dei carabinieri ucciso giovedì scorso a Francavilla Fontana, a pochi giorni dalla pensione, durante un conflitto a fuoco. Ai funerali ha partecipato anche il capo dello Stato Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro della Difesa Guido Crosetto e da quello dell'Interno, Matteo Piantedosi. Carlo, ha aggiunto Saba, «ha dato tutto: ha dato la sua vita, tutte le sue energie fino all'ultimo nonostante i tempi di riposo previsti». «Siamo qui per ringraziare il Signore perché ancora - ha aggiunto - in un mondo lacerato da discordie e contese, ci sono uomini che spendono la propria vita offrendosi senza riserve». Legrottaglie non ha esitato a sacrificarsi, nonostante fossero le sue ultime ore di servizio. Un gesto figlio di un senso del dovere profondo, esempio alto e concreto di cosa significa indossare una divisa. «Papa Leone ci ricorda - ha concluso Saba - che il male non trionferà. Anche in questo momento noi vogliamo credere nella resurrezione».
La chiesa era gremita di carabinieri, sindaci, rappresentanti delle istituzioni, uomini politici. Tanta la gente comune fuori dall'edificio di culto, tenuta dall'altra parte del marciapiede, che però ha potuto vedere la funzione attraverso un maxischermo e la diretta TV. Ci sono stati momenti di forte commozione, soprattutto da parte dei militari dell'Arma colleghi di Legrottaglie. Chi si è avvicinato all'altare per ricevere la comunione ha sfiorato la bara avvolta nel tricolore e sorvegliata da carabinieri in alta uniforme. A fine celebrazione è stata letta la "Virgo Fidelis", la preghiera del carabinere. Poco dopo il presidente Mattarella si è fermato a consolare i familiari della vittima.
«Solo quattro turni e poi sarebbe andato in pensione. Carlo era speciale. Ora la sua famiglia non sarà sola. Ognuno di noi è un papà per le figlie. Vedere quelle bambine piangere è stato una cosa inaccettabile» sospira il luogotenente Marco Guardo, comandante dell'aliquota radiomobile della compagnia di Francavilla.
Un pensiero per Legrottaglie è stato espresso anche dall’avvocato Luigi Danucci, legale di Camillo Giannattasio, il 57enne di San Giorgio Jonico arrestato nell'ambito delle indagini sull'omicidio del brigadiere, che stava inseguendo proprio Giannattasio e Michele Mastropietro, 59enne di Carosino rimasto ucciso a sua volta dalla polizia nel terreno di una masseria dove i due si erano nascosti.«È chiaramente un giorno di lutto e va rivolto il cordoglio alle famiglie di entrambi» ha detto l'avvocato. Secondo quanto emerso, sarebbe stato Mastropietro a uccidere Legrottaglie. Gianattasio, durante l’udienza di convalida del suo arresto, si è avvalso della facoltà di non rispondere: gli vengono contestati per ora i reati di detenzione illegale di armi e munizioni e ricettazione, mentre per l'omicidio del carabiniere la competenza è della Procura di Brindisi, che ha già chiesto gli atti.